Fermarsi così, in un luogo qualsiasi e per questo forse importante. Fermarsi adesso, quando i sogni dell'adolescenza sembravano quasi al sicuro.
De Cesaris, nella collezione di fantaconversazioni mie e di mia sorella. Quei fogli dove ci scambiavamo opinioni, battute, storie immaginarie sui nostri veri campioni trent'anni fa. Era lei la fan dell'automobilismo, io seguivo a ruota e neanche è una battuta.
Poi un giorno mi scrive lei da Budapest: ho conosciuto Senna, sto vivendo un sogno fantastico, incredibile.
I sogni ti stringono la mano. Se ne vanno prestissimo. E se ne vanno sempre troppo presto, anche quando non sei più adolescente.
Riposa in pace, Andrea.
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