Così ricordiamo il Vajont e ancora non riesco a leggere per più di un minuto, seguire per più di una manciata di sequenze questa ferita gigantesca, a maggior ragione nella sua assurdità.
Così siamo qui ancora a tremare per Genova. Eppure la vita, il destino, la nostra coscienza ci avevano avvisati da poco: la loro voce fresca, sui solchi delle nostre certezze.
Ma la coscienza forse è la prima a essere travolta.
Notte e la coscienza travolta.
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