mercoledì 5 febbraio 2014

Facebook e quello che non cambia

Per me gli anni sono la metà, caro Facebook, e vivo lontana dalle social conversations. Tranne quando viaggio (in treno, tranquilli) o non dormo.

Sarò sciocca e sentimentale, ma il video confezionato per i 10 anni mi ha emozionata. Penso anche che è finito come è cominciato, anche se non si può mai dire.

Mi sono iscritta da scettica, l'ho trovato uno strumento per imparare e condividere ciò che volevo comunicare. Ho preso cantonate, ho avuto piacevoli sorprese, ho condiviso visioni di film e di vampiri; ancora oggi non reggo che in pubblica via si fissino appuntamenti, quando c'è comunque uno spazio privato, per non parlare del vecchio telefono. Parlo per me, ripeto, perché gli altri possono fare ciò che vogliono.

Alla fine Facebook, da strumento o luogo virtuale, è come altri spazi di vita, quindi cambia poco. Certo amplifica, e questo in un mondo che giudica e strilla alla velocità della luce, non mi piace affatto. Ma basta cogliere un fiore inaspettato e puoi cliccare un bel like con convinzione.

1 commento:

  1. Sinceramente condivisibile, riguardo FB. Strumento troppo rapido di presa di contatto parentale e di amicizie dimenticate o nuove che raramente porgono la mano per una stretta sincera, oppure si manifestano con sorpresa per tentare un difficile collegamento o stimolano riaffioramento di affetto o semplicemente di opportunità esplorabile...
    Rimasto distaccato e scettico a lungo, è in grado di apportare a volte curiosità positive, frequentemente piacevoli anche se effimere, amici e cari a parte... Più che un salotto, una fermata di smistamento e di comunicazione... Mi piace la tua conclusione "basta cogliere un fiore inaspettato e puoi cliccare un bel like con convinzione"!

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