Si chiamano caduti, e siamo noi. Il fratello di mio nonno, la sua foto seria sulla tomba della Valle per unirlo ai suoi genitori.
Ma non è lì. La prima guerra mondiale, ogni conflitto, stampati sulle pagine dei libri, perché le anime rese silenziose possano raccontare.
Un fratello, Pietro, del quale ho sempre sentito poco, perché nelle case poco si parla di questo. Come se un sacrificio fosse tale solo se fatto sottovoce.
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