Scossa da una marea di volti felici, sento un'energia che mi frena nel concludere la sera. Eppure non posso negare un'altra sensazione: in mezzo a tanti affamati di gioia, scorgevo anche brontoloni cronici, persone pronte ad abbaiare per un posto traballante in fila o perché uno spingeva o perché quel profumo nell'aria non era il suo preferito.
E mi domando perché non si voglia essere felici, quando si può. Perché occorra anche cercare di guastare la vita agli altri.
C'è forse un solo modo per venirne fuori: non farsi trascinare dalla rissa, non sentire la provocazione di turno e guardare solo i volti felici, compreso il proprio, in una serata che non vuole essere d'autunno.
Notte e chissà perché non si vuole essere felici.
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