Anche questa notte ringrazio di essere a casa. Ho attraversato fiumi, non solo metaforici: il senso di fragilità estrema, sotto le percosse della pioggia, e strade che assumevano un'altra natura.
Il buio rende tutto più minaccioso, da bambino fino agli ultimi passi: in fondo, l'unica certezza è che non cambiamo mai.
E quelle gocce un po' bastarde assomigliano ai perché che non voglio, che mi cascano addosso, che ostruiscono la via.
Poi, arrivi a casa e ringrazi di un tetto. Di un abbraccio. Di poter pregare al caldo, con la paura ancora bagnata. I perché scivolano via, come gli ultimi pensieri.
Notte e scivolano i perché.
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