Dove sono nata, dove sono scappata, dove sono stata accolta, dove le porte sono chiuse. Ho vagato e stasera contempliamo le strade del mio rione.
Il caffè, solitamente gremito, si è calmato per entrare nella notte. Pochi passi risuonano e sono scomparse le ultime luminarie. Poche ore prima, bruciavano l'inverno o i suoi riflessi, nella straripante piazza.
Adesso, i cortili tacciono e tutti sembrano imitarli, impressionati anche dalla foschia che confonde le parole. Io lo amo molto, il mio rione, come gli altri che mi hanno trattenuta senza danneggiarmi le ali.
Il mio rione, è quello in cui sono con te.
Notte e qual è il mio rione.
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