Io, solenne fan di Harry Potter (libro) confesso un certo rammarico nel sentir definito così Alan Rickman: il Piton del film del maghetto, appunto.
Tutto lì, mi viene da dire. E non è una espressione facile per me, visto che di volume in volume avevo accumulato un crescente, e ripagato, tifo per il professor Snape, suo vero nome.
Eppure questo accostamento mi lascia ferita, per tutto ciò che ha saputo mettere in scena Rickman. Cerco una consolazione in uno dei ruoli in cui mi ha più devastata. Quello di de Valera, in Michael Collins. Per inciso, lì c'era Stephen Rea, che è pure il mio incontrastato attore preferito di questi tempi.
Ma chi mi ha lasciato stupita, ferita, scottata, disillusa, era Rickman. La sua straordinaria interpretazione.
Così riannodo due partecipazioni, due ruoli così diversi, ma accomunati da una eterna lezione: attenti ai miti, alle facili interpretazioni.
Alan, non dipensavi certezze neanche quando tutto pareva scritto. Riposa in pace, in un cielo che certezze ci promette di regalarci.
Notte e Alan che non dispensa certezze.
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