Percossa dalla pioggia, in attesa della neve, non riesco a non farmi cogliere di sorpresa.
Sei tornata, nebbia. Sono persa, in qualche modo. Immersa in una coda incerta, tra musica che gracchia oltre la grazia.
Come si fa a non perdersi, quando troppe voci sono diventate eterne. Eterne, non perdute. Ma noi siamo così limitati, per ora, che ci sembra non ci possano più realmente appartenere.
Niente scorre, tra la nebbia, ma siamo fermi in una perenne attesa.
Bisogna fermarsi, per assaggiare questa confusa eternità.
Notte e solo la nebbia poteva pensarci.
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