Leggere o ascoltare Flavio Oreglio: un piacere che non so esprimere. Perché anche quando qualcuno può pensare che giochi sul filo del sorriso, sente che c'è qualcosa di più saldo a cui aggrapparsi.
Ieri riflettevo alla presentazione di "Catartico!" alla Galleria Boragno e proprio questo è il punto. Dopo la risata, tutto era serissimo. Brevissimo, calzante, eppure capace di restare nell'anima.
Perché c'è sempre qualcosa da assorbire dal passato, qualcosa da inventare anche se nulla mai si inventa. C'è sempre quella voglia di vivere che incespica in problemi e banalità, ma poi si rialza con un sorriso.
Anche con la speranza espressa in uno degli aforismi di Flavio. Siamo nelle mani di Dio, speriamo non applauda.
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