giovedì 4 febbraio 2016

La macchina da scrivere

L'esame di giornalismo, questo non l'avevo mai sognato. Al massimo una volta la maturità.

Ma questo sogno è spettacolare perché vengo inchiodata a un test preliminare, durissimo. Bisogna superare l'abilitazione all'uso della macchina da scrivere. E' talmente fuori dal tempo, l'operazione, che non ci sono neanche fogli, e mi tocca infilare dentro un pezzetto di carta recuperato chissà dove, persino un po' spiegazzato.

Il commissario guarda con benevolenza: forse la missione impossibile iniziava da qui. Poi, il suo sguardo non mi sembra più amico e cerco di farmi forza. Finché penso: cribbio se fallisco l'abilitazione alla macchina da scrivere, io figlia di campionessa dattilografa, mia madre non mi parlerà più. Mi aggrappo a quei tasti consumati per tanti anni, ma ora dimenticati.

Siamo solo la macchina da scrivere e io.  Abbiamo chiuso fuori il mondo. O forse è il contrario?

1 commento:

  1. Mi fai ricordare che la Lettera 32 è a Galleno... Non si sa mai, sarà meglio aggiungere una risma di extrastrong. Gli inchiostri e nastri di scorta ci sono... A quando la fine?

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