Esistono almeno sette parole nella mia lingua per definire la nebbia. A seconda che sia spessa, bagnata, da inquinamento, nutrita di ghiaccio o di calore, e altro ancora.
La più bella a mio parere resta quella che le abbraccia tutte: scighéa. Mentre osservo dai finestrini la nebbia che si scioglie in brögia, non posso fare a meno di pensare che le parole possono scomparire, ma lei è già andata avanti. Lei con il suo profumo.
Tante parole aggrappate a dei fogli, se non alla nostra memoria.
E basta nebbia, se non rare comparse per indurci a riflettere sotto il velo delle cose.
Senza nebbia per le parole, un'unica grande nebbia ci avvolge perché tutto è troppo brillante per essere capito.
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