So che sto sbagliando, un istante prima. E non è bastata quella pausa brevissima e infinita che poteva fermarmi.
Poco dopo, viene la punizione. Me la procuro da sola, come per espiare. Fa male, eppure metto a fuoco questo pensiero e mi consolo. Perché un tempo tutto questo nemmeno l'intravedevo. Lo sbaglio, l'occasione prima, l'autoflagellazione "involontaria".
Sono cresciuta, dico fiera ad Arguta Paffuta. E lei, annoiata: già, peccato che sbagli lo stesso.
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