Etty Hillesum riesce a farmi sorridere, grazie a una mia sorella di oggi che danza con la vita. Come lei.
Non riesco invece a non piangere, quando Nedo Fiano racconta il suo addio alla madre. Ogni volta, è come lo vedessi tendere una mano e non so capacitarmi di come non si sia sgretolato il mondo.
E Angioletto, sulla sua Vespa, arriva al tempio civico della nostra città, quello che lui ha voluto dedicare alla pace e a ogni creatura a lei votata. Negli occhi allontana l'ombra di Flossenburg e della marcia della Morte, perché vuole spronarci a guardare avanti. Ancora.
E ogni bimbo che è sfuggito alla memoria, che indossasse un cappotto o fosse strappato senza un'ombra di tessuto.
La Memoria è ciò che rimane.
Il fondo quello che tocchiamo, calpestando la vita.
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