Quante volte mi ripeto: non è affar mio. I mulini a vento mi fanno girare la vista, oltre alle scatolette, e quando vedi una cricca impegnata a negare l'innegabile, non puoi che raccomandarti: non è affar tuo, inutile gettare le energie, si scioglieranno da soli.
Poi pensi a piccoli e grandi mali che si sono estesi con energica pazienza. Tu dovresti almeno mostrarne abbastanza e resistere, tanto non puoi fare nulla.
Respiri, ti rilassi, cento tecniche di prevenzione alla battaglia solitaria, quattro saltelli, bene, stai imparando, ripeti: non è affar mio, non posso farci niente.
Ehi, che cosa stanno facendo le tue gambe?
Sto già partendo.
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