Duemilaquattordici. Ci sono ancora molte donne - e hanno pure contagiato gli uomini, che prima almeno avevano l'acquavite - che nei momenti di presunta difficoltà si comportano come zia Pittipat.
A me non servono i sali di zia Pittipat, mi consolo. Né mi piace l'acquavite. Un battito d'ali, una preghiera, un silenzio per trovarmi o trovare qualcosa migliore di me. Un sogno, anche rosicchiato. E soprattutto, senza sbraitare: non ho bisogno di attirare l'attenzione.
Cafonissima, perché io voglio vivere la notte, con tutta me stessa. Senza i sali di zia Pittipat, senza l'acquavite, ma con tutto lo spirito che mi viene offerto.
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