Ore sotto una pioggia che mi rincorreva, comunque andasse. E adesso non ho il cuore di guardare più di qualche immagine del mio lago. Non posso pensare l'isola Bella percossa. Arona, ho in mente quel cartello che mi ha sempre trasmesso timore, più di ogni acquazzone: quello alle spalle delle case che ricorda dove arrivò il lago tanto tempo fa. E la strada verso il mio paradiso culinario e di amicizia: sbriciolata e tremante.
Proprio lì, mi viene un pensiero, di rabbia. Mi ricordo che tanti anni fa ci fu un incidente e idearono una viabilità provvisoria: rimase provvisoria per qualche anno, come spesso accade in questo Paese dove non sappiamo, non vogliamo prenderci cura di ciò che ci può aiutare ma può diventare una ferita.
Il pericolo siamo noi. E l'acqua siamo noi: innamorata o crudele, protetta o allo sbaraglio, alleata o nemica.
Notte e l'acqua siamo noi.
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