Non è la paura che ti toglie le parole, ma la consapevolezza che nessuno è come dovrebbe.
E lo capisci anche quarant'anni dopo un film, come se fossimo sempre più imprevedibili. O forse, a questa musica, senti l'inquietudine, perché sembra che a sempre meno persone importi di fermarsi e di salvare, di cercare la verità. Magari più disposte a riprendere con lo smartphone o a presentarsi in seguito in tv a raccontare: credo di aver visto qualcosa.
Profondo rosso, Goblin, canzone per il giorno.
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