Con il malumore della giornata autunnale, ci siamo ritrovati in una bizzarra sera. La pioggia che si spegne, almeno per un poco, forse per ascoltare anche qualcun altro: che diamine. Ed ecco che sentiamo una brezza strana, quasi impalpabile: come un filo di calore che ci accarezza la pelle.
Stiamo ancora gustando questo tocco, quando il cielo si rispalanca. Infastiditi, poi felici, di nuovo: perché anche questo scroscio ha le sembianze di una carezza, più cocciuta o ardita. E ci libera dalla polvere delle preoccupazioni e delle esitazioni.
Notte e c'è sempre una carezza.
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