Sono tornata di corsa a quattordici anni fa e non vedo l'ora di abbracciare una sorella. Arriva da lontano, ma non per la contorta geografia: è perché al mio mondo poco importa della sua terra e di ciò che accade veramente, spesso se ne cura solo per vana partigianeria.
Arriva con i suoi ragazzi, con la fede nella pace, così commovente anche di questi tempi. E quando penso alla gioia che indosso per incontrarla, lei mi sorride con le parole: oh sì, vedrai un gruppo nuovo.
Per un istante, vacillo: sei tu la mia ragione di felicità, tu sempre uguale e capace di cambiare senza perdere la fede nella pace. Ma poi cedo: sì, c'è un gruppo nuovo. Altri giovani, ai quali tu stai trasmettendo l'amore più intenso.
Un gruppo nuovo, e io ho voglia di diventare nuova.
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