Prima di scolpirmi un cuore rock, vivevo in un universo incantato. Ero persino convinta che si potesse essere fratelli e cantare affiatati. Che con un giubbotto di pelle non si potesse arrivare a un finale da bulli. E che ballando si dovesse per forza rimanere vivi.
In questo trambusto scatenato tra due anni incerti, ecco che nel cuore si conficca la scomparsa di Robert Stigwood. E' come se si ribaltasse uno degli epiloghi delle pellicole più amate: lo tollererei, anzi auspicherei solo di Hair, naturalmente.
Eppure neanche questo fa male abbastanza. E' quando con un collega guardiamo la foto di Stigwood sul giornale: lui è con i Bee Gees. La domanda, inopportuna e inarrestabile, è: chi è ancora vivo, in questa foto. Solo Barry Gibb, è la risposta che non possiamo ugualmente trattenere.
La foto perde anche Robert Stigwood e il giubbotto di pelle, il canto di fratelli, la danza della vita, tutto mi sembra più scolorito, stasera.
Notte e la foto senza Robert Stigwood.
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