Li vedo in giro, padre e figlio, con il pensiero di un uomo che per tanti nonno è stato. E apprendo che anche ieri hanno raccolto il desiderio di Angioletto e hanno portato il pane che mancava, raccolto da panettieri generosi.
Vi abbraccerò, la prossima volta, ancora più di slancio, per aver portato il pane di Angioletto, sciogliendo ancora la disumana marcia di Flossenburg in un gesto di solidarietà.
Vi abbraccerò perché tutti sappiano, o meglio solo intuire. E per dimenticare un pensiero che mi tormenta: il pane che è di troppo, il pane che non va bene perché sei a dieta, il pane da buttare, il pane che neanche alle galline...
E il pane che manca ai poveri, alla mensa dei Frati. Il pane che non è mai abbastanza.
Finché non si rinnova un gesto d'amore.
Grazie Rosella che lo ricordi
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