Sul treno mi sento più giovane. Mi viene da controllare se ho portato il libro, gli appunti della lezione precedente o se ho infilato il giubbino giusto per gridare la mia fede rock.
Sul treno mi sento più giovane. Finché incontro gli studenti. Allora, li ascolto, il loro linguaggio, la schiera di abbreviazioni in cui mi perdo, lo smanettamento che mi illudevo di possedere da record.
Se li ascolto bene, però, in fondo, colgo palpitazioni a me note. Dubbi, incertezze, falsi proclami.
Sul treno mi sento giovane.
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