Provo a viaggiare nella notte, senza perdermi, non davvero. Ma mi insegue questo ricordo, che è una fitta al cuore.
Quand'ero ragazzina e papà mi accompagnava a scuola; prima, si fermava all'edicola e lì un uomo gli dava il suo giornale. Il suo giornale. Quello che poi mi aspettava a casa, già letto e ingentilito da quelle prime carezze.
Non ho più visto per anni quell'uomo, e la madre sorridente. So solo che da stasera non c'è più. Non qui, su questa terra faticosa, impastata di lotte e di sogni. Nella mia mente in viaggio per la notte, quei fogli di giornali sono diventati ali.
Notte e le ali sono fogli di giornali.
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