Dal finestrino del treno scorgo un groviglio di palazzi. Poi finalmente una raffica dolce di piante elevate che sembra proclamare la liberazione.
I condomini si attenuano o si mettono in riga, come due gemelli diligenti e cresciuti troppo in fretta. Ma sono separati da un pino che ha avuto più pazienza. Si è riparato sotto la loro ombra e oggi restituisce il favore con dolcezza, non dimenticandosi di alcun piano.
Premiato, perché cresce ancora oltre i gemelli di cemento. Per sussurrare meglio anche agli angeli.
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