Intrappolati malamente i paesaggi aperti e gli angoli più remoti sull'isola, mi resta un rimpianto. Con tutte le invenzioni di questa terra, alcune vagamente stupide, non c'è modo di trasmettere i profumi.
Non c'è uno straccio di macchinario, un contenitore magico in cui racchiuderli, nemmeno quel sapientino dello smartphone è in grado di aiutarmi.
E come posso raccontare il mormorio dei fiori nella brezza, il grido per niente timido della terra umida e più di tutto la menta. Quella distesa di menta che mi è entrata dritto fino al cuore.
Che strano, ora nell'afa ingigantita dall'asfalto avverto un formicolio alle radici. E la sento. Sento quella distesa di menta, vuoi vedere che il cuore ne ha afferrato un pochino. Ma non per molto, perché adesso la lascia andare. La libertà dei profumi, lui la riconosce, lui la rispetta.
Notte e la libertà dei profumi.
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