Lo sguardo si alza da solo ormai, quando sono incerta tra la stanchezza e la felicità. E chi trova lei, ancora così confusa: la luna ancora più offuscata e bellissima.
Stasera vorrei chiederle, visto che sta diventando un vizio: ma tu li senti ogni tanto i nostri discorsi? Sappiamo chi sta dalla parte del giusto (la nostra, facile) e chi da quella sbagliatissima (almeno per un po'). Siamo a conoscenza di una miriade di cose, direi quasi insopportabile.
Meno male che ci sei tu, che ogni tanto mischi le carte: intera, mezza, uno spicchio incerto, con un alone come un collo di cappotto fuori stagione.
Meglio essere confusi, come te. O come fingi tu. Magari per insegnarci a essere più reali. Troppe certezze, confondono, vuoi dire?
Notte e meglio essere confusi.
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