Riconoscenza. Quando Giordano, da un Paese ferito a una città che lui continua a vedere splendida, ribadisce i suoi sentimenti, mi guardo attorno.
Vedo lui, greco, abbracciato ufficialmente ora dai bustocchi. Perché è grato, e la gratitudine finalmente si conquista uno spazio.
Ma forse riconoscenza - oh sì, quel sentimento che il mio poeta Angelo Bottigelli vedeva tristemente morto, anzi neanche più le ossa erano avanzate - vuol dire altro ancora.
Riconoscersi, appunto. Oggi l'ho visto con tante persone e con ciascuna è stato se stesso. Di più, era come se permettesse a ciascuno di fare altrettanto, di liberarsi dei ruoli, dei pensieri, delle afflizioni: così ci si guardava e ci si ritrovava; ugualmente si riconosceva l'altro.
Del resto, lui per prima cosa ha riconosciuto un'altra creatura: la magnolia della sua giovinezza.
Oh sì, dire grazie, fa decisamente bene. E trovarne i motivi, ancora di più.
Grazie Giordano, e ora riconosciamoci.
Notte e ora riconosciamoci.
http://neicassettidimalu.blogspot.it/2016/06/giordano-che-ci-fa-sentire-migliori.html
Nessun commento:
Posta un commento