Io che detesto la tv, rimango appeso al filo delle storie di "Sconosciuti". A volte ti soffermi e ti chiedi: ci sarà il colpo di scena, un finale da film, effetti speciali che illuminano all'improvviso il copione e ti trasformano in una star.
Eccolo, il colpo di scena, che scorre con naturalezza, tra desideri e ostacoli: la vita.
La vita, una lotta quotidiana, silenziosa come i sentimenti autentici.
Le storie, perché non le raccontiamo sempre così, con questa dedizione?
Grazie, Sconosciuti, perché spero - come giornalista in cammino - di riscoprire ciò che mi spinse qui 23 anni fa: le storie, la vita, una lotta quotidiana, silenziosa come i sentimenti autentici.
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