Non avvertivo da tempo l'emozione di questo voto. E, senza risparmiarmi in franchezza, non è perché avessi in tasca il candidato ideale.
Al contrario, ho faticato molto. Sarà per questo, perché io sono stata plasmata per fare fatica. Sì, è vero, ma non basta.
L'emozione di votare, perché amo Busto Arsizio e la devo aiutare come posso, con un piccolo gesto che per tante, tanti, era impossibile.
Perché sono una donna che non ha uno straccio di donna da votare come sindaco, se sentisse questa esigenza. Ma sa almeno chi non votare, magari anche perché non rispetta le donne.
L'emozione di votare non perché si conta, bensì perché non si crede nei numeri. Perché Qualcuno ha deciso che si è qui, e bisogna sforzarsi di capire come costruire ciò che si ritiene meglio, magari sbagliando.
Schiava di nessuno, spodestata dalla libertà.
L'emozione di votare è anche essere vivi, in un piccolo mondo che può essere il tuo universo o la base per cui sentirlo.
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