Io che con il piede facevo tremare la scrivania con tutti i libri piazzati sopra a protezione delle canzoni vergate insieme agli appunti. Che sul treno facevano ballare il ginocchio, come per battere anche la corsa del mio mezzo di trasporto. Che picchio sui tasti, come un musicista confuso eppure ostinato.
Ecco, io vorrei avere tutta la pazienza del mondo.
Solo che poi, non saprei dove metterla.
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