Devo prendere in mano il libro di un amico e ho paura. Perché lo divorerò, temo, e poi devo aspettare che scriva il prossimo.
Stai già scrivendo il prossimo, vero?
Lui spera di non deludermi con quest'opera, così differente dall'altra che ho letto, gustato, amato, condiviso.
Ma a questo punto temo che amerò l'altro libro ancora di più. Perché io amo la differenza, amo ciò che mi scombina tutto, a ogni prezzo. Ciò che non mi dà conferme e non mi fa stare tranquilla, neanche un momento. Che mi fa chiedere: ma sarà veramente lui?
Amo la differenza, perché non mi toglie niente, mi fa solo crescere.
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