Oggi mi hanno ricordato che le colpe sono sempre degli altri. Allora prenderò la pioggia, la guarderò negli occhi e le attribuirò tutte le responsabilità del mio ragionamento stanco: con il suo vociare, posso dire tutto, forse coprirà persino il mio sproloquio.
Oggi, per vari motivi, per differenti incontri, ho ripensato a cosa significhi essere una donna. E se posso essere sincera, lo sono che diavolo, significa ancora una solenne fregatura. Una stupenda fregatura.
Significa che devi fare tutto, eppure c'è chi ancora ti rifila la battuta che fai poco o non sai fare nulla, giusto per coprire le sue incapacità.
Se poi accade che sei bella e dai nell'occhio, se sbaglierai o magari non sbaglierai affatto ma così può sembrare, pagherai il doppio: perché sicuramente, se sei bella, te ne approfitti o comunque è una colpa. Perché, lo devono ancora spiegare. Anche perché se poi sei brutta ai loro occhi così onniscienti, ti presenteranno comunque un conto salato.
Essere donna è ancora questo, per troppi. Pagare, pagare sempre di più. Se ti mettono le mani addosso, te lo sarai meritato. Non vali niente, ma se lasci, all'improvviso un uomo decide che eri l'unica proprietà, da tenere stretta a ogni costo: in particolare, se il costo è a carico tuo.
Troppe donne ho incontrato, sentito, avvertito oggi che mi hanno ricordato tutto questo.
La certezza di pagare, se sei una donna, ti accompagna sempre.
Ma almeno noi non viaggiamo gratis o a rimorchio come tanti maschi. Pago volentieri anch'io come posso, per tutte le donne. E per gli uomini - pochi forse, ma preziosi - che si ribellano a tutto ciò, perché sanno quanto paga, sanno quanto vale una donna e le sono grati.
Notte e la certezza di pagare (se sei una donna)
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