Lui ha un volto allegro e giovane, come trent'anni fa. Ogni tanto, mentre attraverso i corridoi del cimitero, lo sguardo si sofferma sul suo sorriso.
Ora, però, c'è altro che mi impone di sostare e chinarmi: è un bigliettino. L'ha scritto con la calligrafia elegante da noi perduta la moglie: poche righe, su un foglio a quadretti, che racchiudono trent'anni di apparente lontananza. E una che scolpisce la verità su quella lapide: sei l'unico nel mio cuore.
L'unico per trent'anni di apparente lontananza, l'unico per sempre. Un foglietto che mischia al tocco del vento il tempo e l'eternità.
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