Quando ti esplodono sul volto lampi di consapevolezza, come flash avidi della tua identità, febbrilmente fai i conti che non devi.
Afferri cifre simboliche, le accumuli, dividi. E confrontandoti con chi sta cercando di ripararsi gli occhi come te, pensi al tempo. Alle persone preziose che hai trascurato, che non hai abbracciato abbastanza, che vorresti coccolare.
Poi pensi che in fondo la prima persona che trascuri, sei tu e allora ti viene da chiederti dove vada il tuo tempo. E la risposta è glaciale: in tutto il resto.
Il tuo tempo, scarso e dorato, scivola come sabbia su quella discesa informe di nome “tutto il resto”.
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