Tenere le distanze, è un gesto così insopportabile a noi così calorosi. Così pronti ad abbracciare o baciare, per gridare di essere vicini: a tendere la mano davvero, forse un po' meno.
In tempo di virus c'è tanto da imparare, che occorrerebbero due vite o più. A me viene in mente una signora inglese, sì, lo dico da innamorata della Scozia. Lei organizzò una festa impeccabile per il suo nipotino. Io mi rallegrai di aver trovato casualmente il garlic bread di cui andavo ghiotta. E apprezzai lo stile di un elegante allestimento giallo.
Solo più tardi scoprii che quel pane era stato preparato per me, proprio perché le avevano rivelato quanto io lo adorassi. E da quelle stesse persone aveva appreso che la consuocera adorava il giallo.
Lei non disse mai nulla, perché i gesti di vicinanza probabilmente non vanno narrati, o rivendicati: vengono posati silenziosamente come un fiore, giusto per far piacere.
Allora in questi tempi crudeli di coronavirus dobbiamo evitare il contatto fisico. Ma possiamo provare a essere più vicini, realmente.
Teniamo le distanze, siamo più vicini, davvero.
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