Lei ormai abbaglia, si muove senza pudore; ride delle smorfiose che le fanno il verso, perché sa di essere unica.
Danza al minimo, per scrutarci meglio, ma ha già guadagnato i suoi passi. Si china, si rialza, si posa dove le pare. Non si tufferà, meglio specchiarsi nell'acqua, ancora più lucente.
Lei abbaglia; intanto lui abbaia, il cane che non sa darsi pace a tanta luce. Gli dolgono gli occhi, e anch'io li socchiudo, perché ho paura che questo sia un incantesimo. Mentre io per un unico incantesimo mi sciolgo e sei tu.
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