Chiami una persona per un'intervista alla vigilia di un giorno speciale. Dovresti sentirti in colpa, sì in fondo accade.
Ed è bello che quella persona la prenda alla larga, a partire dalla deliziosa incombenza che l'aspetta. Così per minuti interi parlate di altro. Della vita, dei valori, della fede, anzi delle fedi, di ciò che conta. Dopo parecchi minuti, ti rendi conto che l'avevi chiamata per altro. Un'intervista, appunto, e ti vergogni un poco, perché sussurri: ecco, io dovevo fare una domanda così banale. Cioè, riguarda un problema vero, ma un lampo nell'immensità della vita.
Lui sussulta dall'altra parte: ecco, stai lavorando e ti ho fatto perdere il tempo.
No, mi hai fatto ricordare quanto sia preziosa l'esistenza, quando va oltre il tempo.
Buona vita.
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