Quando apro le imposte, sento levarsi la preghiera dalla terra umida. É un profumo irresistibile, quello che sento, che grida vita. Mi piace ancora di più rispetto a quella canzone baldanzosa che é il taglio dell'erba.
Anch'esso appartiene al corso della vita, si intende, e sprigiona versi potenti. Ma la terra umida parla un linguaggio più lieve, felice di esistere e poter sprigionare nuove energie; timorosa di esagerare e di essere colpita là dove si fidava della natura.
È forse il profumo che più assomiglia alla preghiera dell'uomo che abbraccia la natura, minuscola creatura che vanga il suo compito con responsabilità.
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