giovedì 31 luglio 2014

Non sto più al gioco

Non sto più al gioco, perché fare sul serio non significa fare del male. Tanto meno a se stessi.

Il gioco è gioia e da nessuno me la faccio levare. Ma prendo la palla e la porto lontano, per giocare libera da chi vuole guastare quella corsa felice dietro a una passione.

Ciao amico (degli uomini veri)

L'ultima volta nella mia seconda terra, la nebbia che sembra tenerci lontani da Edimburgo, ma giocare con le maree è ugualmente bello.

L'abbiamo ricordato, poche settimane fa. Tre amici, che hanno condiviso un viaggio, un po' di voglia di cambiare il mondo, o almeno la propria città. Che poi sono la stessa cosa.

E mi spiace se ti ho deluso, perché non sono riuscita a seguirti su un progetto informatico. Perché quella buca è ancora lì e chissà quante altre ne lasceranno. Ma finché ricordiamo le finestre spalancate sui Meadows e il menù poco scozzese di "jimmorrison". Finché ridiamo come pazzi pensando al ragno che incontrasti temerario.

Finché tutto questo e molto di più... Noi Lualdi siamo dei gran rompiballe, ma come disse quel barista scozzese, uomini veri.

Tu, Edo, molto più di me, con o senza whisky.

Nel cielo niente buche, segui i tuoi cari e i tuoi amici che hanno tanto bisogno di un angelo.

Notte con uno spicchio

Sei uno spicchio. Rossastro e sincero,a modo tuo.

Tutti a splendere per forza, tu ti sorridi da sola e parte del tuo sorriso casca su di noi. Morbido e discreto, come dovrebbe essere un mondo, tondo non solo per definizione.

Tu hai anche il coraggio di nasconderti, mentre tutti gli altri si esibiscono con comici risultati.

Basta uno spicchio di luna, per essere felici se possiamo condividerlo.

Notte con uno spicchio

La contabilità della morte

La contabilità della morte, ottima per non andare a scavare. Nessuno pensa a mettere le possibili vittime al sicuro, meglio farlo solo con le proprio certezze.

E così si condanna a morire di più, sotto i riflettori e dove questi neanche  si affacciano.

A proposito: delle oltre 200 ragazze rapite in Nigeria, giusto per fare un esempio numerico che tanto va di moda, importa a qualcuno? Undici dei loro genitori sono già morti.

Fieramente vecchia

Trovo detestabile, se non chiaramente insopportabile, un discorso di uomini o donne, padri o madri in testa in cui abitualmente sia leader una parolaccia. E se è scritto sui social, meglio ancora.

Insegnare a un cane a dare la zampa, per dimostrare quanto siamo bravi: e che ne frega a lui?

E dividere i bimbi in pericolo, rigorosamente in serie A e serie B.

Stracciarsi le vesti per la guerra, e coltivarla con tenacia nella vita quotidiana.

Vecchia, vecchissima, fieramente vecchia, nel non sopportarci più.

Il sorriso, di chi è

Il sorriso è solo mio, il sorriso che dono. Lo offro e sembra affrontare un suo viaggio conoscendo tante persone, ma alla fine sono io. Solo io.

Quella che lo indossa o lo smette, cercando di scegliere uno più luminoso.

Nessuno lo può dare o togliere veramente, perché lo sta dipingendo il mio cuore.

mercoledì 30 luglio 2014

Quando vi mettete in silenzio

Quando vi mettete in silenzio, persone che amo, magari rispondendo anche a un mio sospiro.

Resisto poco. Perché nulla provoca più doloroso rumore del non sentirvi.

Notte con certezze che lascio

Mi sono avanzare poche, consumate certezze. Come fogli sbiaditi, quasi accartocciati, alcuni con i bordi come mangiucchiati.

E chi ci faccio io, con questi avanzi di certezze stanotte? Li stringo, come un cuscino? No, li lascio andare, perché siano liberi come le nostre anime, insieme.

Notte con certezze che lascio.

Malinconia - canzone per la notte

Allora canta amico, perché altrimenti non passa più. Guarda che ti dà sempre ragione, la malinconia, ma in cambio chissà cosa vuole: non lo scopri mai.

E anche se il mondo ti dimentica un mese o un istante, vorrai mica credere al tempo. Scivolare in braccio a un'alba per andare a dormire, quando c'è un treno,un treno incantato che ti aspetta.

Se lo vuoi.

Malinconia, Riccardo Fogli, canzone per la notte.


Malinconia insospettabile

La malinconia di un amico insospettabile, che sembra nato per colorare di gioia gli altri, ti si posa addosso come un velo, ma la incolla alla pelle la pioggia.

Diventa una corazza e manca l'aria. Finché lui ride: già passata.

E tu condividi il sorriso, ma ritrovi un brandello di velo, bagnato e lucente, quando meno te l'aspetti.

Aiuto naturale

Forse per questo abbracciare la natura è una ricarica potente. Perché se ti lasci andare, cogli la legge più antica.

Che ti viene dato più di quanto credi di aver offerto tu. E si moltiplica come la luce del sole, se non ostenti un pugno chiuso; a volte, persino se ti rifiuti di aprirlo.

martedì 29 luglio 2014

Forse non abbiamo più diritto a luglio

Forse luglio non ha più ragione di esistere, ne abbiamo perso il diritto.

Quel mese in cui ti senti bambino e ti convinci che puoi scordarti tutto. L'estate sta solo promettendo e tu puoi illuderti, puoi crederle.

Ma adesso, come fingere ancora? Neanche i piccoli hanno più diritto a luglio. E noi meno di loro, meno di tutti.

Forse luglio non ha più ragione di esistere, né tregue né sogni.

Quando vi mettete in silenzio

Quando vi mettete in silenzio, persone che amo, magari rispondendo anche a un mio sospiro.

Resisto poco. Perché nulla provoca più doloroso rumore del non sentirvi.

La felicità è una foto di pace

Cari esseri umani che inveite al vicino di casa o all'automobilista che vi taglia la strada e gridate agli altri di fare la pace, questo post non è per voi.

Voi e le vostre certezze traballanti mi avete aiutato a sentirmi più triste, finché ho deciso di dire basta. Anche perché niente rende più triste rispetto a vedere persone uccise in una guerra. Nelle guerre, anche di tutte le altre di cui vi frega poco, perché non potete aderire a un fan club o detestare.

Queste sono le ultime emozioni che vi dedico, perché stringo una foto tra le mani. Io, l'unico pensiero voglio dedicarlo a mia sorella e ai nostri figli. I nostri ragazzi di ogni religione, che sfidando l'odio sono tornati in Italia a raccontare cosa sono i giovani israeliani: ebrei, musulmani, cristiani.  Cosa sono tutti i giovani.

Angelica, questa in realtà è una lettera aperta a te e ai ragazzi di Beresheet. Come posso dire a voi che  sto soffrendo, per la morte e la distruzione, le minacce che non si fermano mai?


Condivido ogni messaggio di pace, come di ogni fiera consapevolezza di Angi. Quando la vedo che si infervora, penso a quella stupenda giornata del pane condiviso con la nostra sorella palestinese Samar.

Angi, ti dico, sono triste. Bella consolatrice, sono. E tu via whatsapp mi mandi il tuo sorriso, tu mi conforti. Poi mi mandi una foto, dei ragazzi della mondialità sul pullman verso Malpensa.

Israeliani, palestinesi, egiziani.

Tanti altri pontificano al sicuro, giudicano e quindi uccidono.


Voi amate. E quella fotografia mi fa credere che siete più forti di tutto e che forti di amore ci renderete.

Grazie, toda.

Shalom, salam.

Notte ringraziando Marta

Marta o Maria? Una lettera disegna un atteggiamento diverso, eppure lo stesso amore.

Ci ripenso, nelle ultime ore di Santa Marta. Non è nelle mie corde essere così attenta e precisa, quanto mi spiace. Del resto, anche sul fronte Maria latito.

Ma oggi prima di accendere un sogno, voglio sorridere a lei, Marta. Perché è il suo prodigarsi silenzioso che permette al mondo di contemplare l'Amore. E anche quando non ce la fa più e si sfoga con Gesù, non so... Mi sembra che duri un soffio, un istante. Prima di tornare a prendersi cura degli altri.

Notte ringraziando Marta.

Strangers like me - canzone per la notte

Non sono certa di voler conoscere quegli stranieri dell'anima come me. Ciascuno rinchiuso nel suo cerchio di sconosciuto.

Ma tu mi vuoi portare sopra le nuvole, oltre gli alberi. E io mi voglio fidare, voglio credere che esista qualcosa ancora di più meraviglioso.

Forestieri come me, che si muovono sullo sfondo e ogni tanto osiamo avvicinarsi.

Strangers like me, Phil Collins, canzone per la notte.

Never tear us apart - canzone per il giorno

Due mondi entrano in collisione e nessuno li separerà più. Si possono compiere miracoli, come trasformare le lacrime in vino.

Ma lascia una lacrima di gioia nel constatare che alcuni di noi hanno le ali senza conoscere il perché. Che importa poi, se stanno già volando.

Never tear us apart, Inxs, canzone per il giorno.

Non è merito mio

Sono un po' distratta. Per questo, il più delle volte non mi arrabbio.

lunedì 28 luglio 2014

Le cose che non so fare

Le cose che non so fare - e di questa lacuna sono consapevole- sono quelle che mi vengono meglio.

L'artista che libera

Tu sei un'artista, io neanche uso più la penna senza scarabocchiare. E le parole dovrebbero essere il mio campo, ma le ho ridotte con dolorosa tenacia.

Allora, mentre guardo le tele e ripenso alle donne che hai cantato, persino alla piccola Malu, rifletto: tu liberi le persone. Le anime tranquille che in realtà scalpitano, le incertezze che diventano pregi e forse lo sono, gli spazi pieni che si affievoliscono, e quelli vuoti che si affollano.

Tra i sogni di Cernobbio, così reali, ci vuole una liberatrice di anime, una che quando afferra un ingrediente segreto, non lo imprigiona, mai.

Grazie, Elena.

Notte e troppo sono stata

Troppo sono stata quella che volevate vedere. Pensavo di rispettarvi, non sfilandovi gli occhiali. In realtà, stavo infilando io i vostri.

Non sia mai. Sotto la pioggia, scorre la mia libertà.


Notte, e troppo sono stata. Ma sono solo, e meravigliosamente, io.

Notte e troppo sono stata

Troppo sono stata quella che volevate vedere. Pensavo di rispettarvi, non sfilandovi gli occhiali. In realtà, stavo infilando io i vostri.

Non sia mai. Sotto la pioggia, scorre la mia libertà.


Notte, e troppo sono stata. Ma sono solo, e meravigliosamente, io.

The power of love - canzone per la notte

Anche se a volte posso sembrare altrove, non chiederti io dove sia: dalla tua parte.

Basta questo, e la voglia di imparare più forte della paura, a raccontare quale sia il potere dell'amore,


The power of love, Jennifer Rush, canzone per la notte

domenica 27 luglio 2014

Dialoghi reali - la privacy

- ma cosa stai scrivendo

- le mie cose

- a quest'ora?

- accade

Sguardo fisso e con sfumature di rimprovero

- posso avere un po' di privacy?

- Di notte?

Privacy a scadenza, mmm.

Notte come una barca fiduciosa

Nella scia di persone troviamo un varco verso il lago dolcemente buio. Mi piace quella barca che ondeggia appena, indossando una veste di luce timida.

Come se non volesse attirare l'attenzione, ma solo imparare a muoversi con cautela in questo universo nuovo d'estate. Neanche sa quanto durerà la tregua, e neanche noi.

Ma è bello addormentarsi con quella fiducia.

Notte come una barca fiduciosa.

Dalla tua parte


Ah, dovresti essere sempre dalla mia parte.

Ma essere dalla tua parte, non è essere dalla parte del tuo errore.

E so poche cose, ma intuisco che errore è ciò che fa male a te e agli altri, quelli che ci sono sempre stati e che ti hanno dato la forza di cui ti illudi.

È non mettendomi nella platea dei figuranti che ti applaudono, che sto dalla tua parte. Ma non te ne accorgi, in cerca del suono vuoto degli applausi.


E' tempo di rinascere

E' tempo di rinascere, come quell'incerto sole. Maturi e consapevoli, immersi nella nuova avventura. O bambini, senza senno oppure da altro - e meglio - guidati.

E' tempo di rinascere, correndo per non voltarsi. O accompagnando un passo a uno sguardo di controllo, che poi nulla controlla veramente.

Ma intanto sei già rinato, la tua nuova via è iniziata. Durerà un tempo lunghissimo o un istante, perché presto ne comincia un'altra ancora: non lo so.

Ma sei già rinato, e la gioia con te.

Comunque non da uomini

Commuoverci con le parole per la morte di bambini e poi permettere alle parole e alle manipolazioni di ucciderli ancora, o altri, non so cosa sia.

Comunque non cosa da uomini.

Two sides of the coin - canzone per il giorno

Anche se erano i fatui anni '80 e il tema era quello delle ragazze che assillavano la star (l'uomo, non si sa), Ace Frehley si premurava di stancarsi a valutare le due facce della moneta.

Oggi in tempi in cui tutti sembrano sapere tutto, o almeno ciò che alimenta l'audience, mi pare che molti, anche intellettuali, la tirino una volta sola,questa moneta.

Cade, magicamente dalla parte dove tira il vento. E l'altro lato, chi se lo ricorda più.

Ascolto la canzone, dai.

Two sides of the coin, Kiss, canzone per il giorno

Dialoghi reali - bestiale

- Ma che cosa te la prendi a fare. Il mondo è sempre stato così.

Pausa di riflessione, poi ripresa: Ma  adesso è una cosa bestiale.

sabato 26 luglio 2014

I sogni e la sopravvalutazione

A volte c'è chi sembra applicarsi a smontare pezzo per pezzo un tuo sogno e a rimontarlo deformato. Poi ti rendi conto che lo sopravvaluti e lo vedi trafficare incerto con l'arma del caso.

Dialoghi reali - la camicia

Festa grande per un papà dei suoi amichetti, nel parco.

- No cucciola, giù, guarda gli hai sporcato tutti i pantaloni.

- Ma no, nessun problema. I pantaloni sono quelli che avevo già messo al parco. Per venire qui, ho cambiato solo la camicia.

Con orrore silenzioso, quasi al ralenti, guardo la cucciola che decide di manifestare il proprio affetto fino alla camicia.

Notte, per quando faremo il nostro dovere

Non riesco a esultare per la Concordia. Ringrazio chi ha fatto il suo dovere, lo ammiro per la sua abilità e il suo impegno senza clamori, ma detesto gli slogan che gli appiccicano addosso. Non ho capito perché l'Italia dovrebbe stupire oggi.

E' per le vittime che invocherei un po' di sobrietà, prima di tutto. Ma non solo, riposino in pace.

E' che, cavolo, il mio Paese mi renderà orgogliosa e mi stupirà profondamente, quando i politici non tireranno più fuori queste frasi. Quando faremo il nostro dovere in silenzio, e non farà notizia. Perché se fa notizia, è segno triste davvero.

Notte, per quando faremo il nostro dovere in silenzio.

La casa - canzone per la notte

Una casa senza nulla, ma con tutto. Si stende come infinita, anche se neanche una stanza è.

E la voce di Endrigo accarezza ogni centimetro, tanto che uno si fermerebbe lì. In via dei Matti numero zero, senza volersi schiodare per via di assurde normalità.

Non si può fare nulla, forse tranne che amare.

Grazie a Maura.

La casa, Sergio Endrigo, canzone per la notte.

venerdì 25 luglio 2014

Come un'alba che scorre

Come un'alba che scorre e ha deciso di piangere. Si può poi darle torto?

Le campane la consolano prima di fuggire. E quando rimane da solo questo cielo, ha il volto di una promessa.

Che smetterà di dolersi e riavvolgerà l'estate in un abbraccio.

Solo con un noi

Come è triste non saperti aiutare, amica. Trovare una strada in cui il tuo gran cuore possa incamminarsi senza quei pesi.

Non riesco a trovare idee. Parole. Una forse sì: noi.

Non so come, ma ne usciremo. Perché sto provando a muovermi con te.

Notte con un velo d'oro

Le gallerie sono persino una lezione di vita. Tu pensi che non finiscano più e compare il lago. Non sai quanto si concederà e vorresti fermarti.

Non puoi, ti attendono. Ma sarai ripagato, perché lo vedrai nel momento in cui si raggomitola, come per pensare meglio. Per pensarsi meglio.

E le persone ti mostrano ogni scorcio, ogni traccia, un castello e la sua prole, un balcone irresistibile. L'ulivo preferisce l'argento, ma il lago per un giorno sceglie il materiale più pregiato: l'oro.

Non è materiale, però. Impalpabile, come un velo.

Notte, con un velo d'oro.

Veloci come uno svizzero

No, non ce l'ho con lo svizzero che mi sorpassa e sta violando il limite, così posso sfornare una serie di luoghi comuni: eccotuacasatuacosìrispettosoquiinvece.

La mia è sincera ammirazione, memore anche di quando dovevo cercare i politici di casa nostra e più vicini erano, più difficile parlare.

Scrivo una mail a un amministratore svizzero, mi avvisa un feedback che è in ferie. Oh, anche gli svizzeri sono in ferie. Un nanosecondo dopo essere tornato, però, questo signore mi risponde.

Io me ne avvedo solo il giorno dopo, lo ringrazio e gli chiedo se possibile un altro piccolo dato. Che non ha - grazie al cielo, non potrei sopportarlo - però mi risponde con gentilezza e spiegandomi quando sarà in grado di darmelo.

Orario della mia mail: 12.21.

Orario della risposta: 12.23.

Non scrivo più, me ne vado.

giovedì 24 luglio 2014

Doni come gocce

Sarà l'ossessione comunque grata per la pioggia, ma vedo doni come gocce.

Il raggio intenso e inaspettato piovuto con l'alba. Chi ci credeva più.

La tua gioia al suo danzare.

Il fiore che si è aperto.

Il nuovo viaggio che freme, come i piedi di una ballerina.

Doni come gocce, non puoi afferrarli ma solo ringraziare.

Notte con la forza della pace e i miracoli

Il dolore non perde d'intensità, ma avanza una strana forza.

Leggo di mia sorella israeliana, dello spettacolo dei suoi ragazzi, che sono i nostri. A Siena, in una delle cornici più meravigliose del mondo, loro raccontano come sia bello, non solo possibile, stare insieme. Ebrei, musulmani, cristiani.

Quanto ho imparato da ogni incontro con "Beresheet", e il verbo imparare neanche mi piace, perché con tutto questo amore mi sembra riduttivo.

Angelica aggiorna con la sua ferma dolcezza e racconta che una donna egiziana le ha chiesto di partecipare allo spettacolo.

- Ho solo 20 costumi e ho qui 140 ragazzi.

Lei insiste, gioiosamente, e le viene assicurato: ti vestirai di bianco e porterai il pane della pace.



Notte con la forza della pace che fa miracoli.

Falling in love, canzone per la notte

Obbedisco agli Aerosmith e al termine ineluttabile in inglese e altre sagge lingue.

Innamorarsi implica una caduta. E fa male alle ginocchia, il dolore che pur lì è meno grave nonostante il tonfo. Eri forte? Sì. un tempo dev'essere stato così. Eppure c'è chi sopporta anche di essere chiamato con un altro nome. Grande e minuscolo, chiassoso e in sordina: tutte le note del mondo ti corrono dentro.

I'm major in love 
But in all minor keys 


Falling in love, Aerosmith, canzone per la notte

Dialoghi reali - da grande

- bambino, ma che bello che sei, come sei cresciuto. Che cosa vuoi fare da grande? il cosmonauta?

- voglio andare al mare

Perfetto programma, ha persino scelto chi votare, un domani.

mercoledì 23 luglio 2014

Una giornata che racchiude le estati

Davanti a una palazzina di adolescenza, una delle tante, scopro l'estate. Non c'è nemmeno un tempo figo, non mi frena il caldo, non si affaccia un fiore voluttuoso.

Ma è estate. È il luglio 2014, sincero come trent'anni fa. Forse sto finendo gli esami (delle medie, non di maturità, orribile Arguta Paffuta), sto andando al primo cinema quasi di sera con amici e forse ci prenderemo pure la pizza.

Papà mi sta aspettando sul balcone, dissimulando la tensione, e io sono già terribilmente grande.

Molto più rispetto a ora, luglio 2014, in una giornata d'estate che le altre racchiude.

Una giornata che racchiude le estati

Davanti a una palazzina di adolescenza, una delle tante, scopro l'estate. Non c'è nemmeno un tempo figo, non mi frena il caldo, non si affaccia un fiore voluttuoso.

Ma è estate. È il luglio 2014, sincero come trent'anni fa. Forse sto finendo gli esami (delle medie, non di maturità, orribile Arguta Paffuta), sto andando al primo cinema quasi di sera con amici e forse ci prenderemo pure la pizza.

Papà mi sta aspettando sul balcone, dissimulando la tensione, e io sono già terribilmente grande.

Molto più rispetto a ora, luglio 2014, in una giornata d'estate che le altre racchiude.

Notte credendo nell'estate

Più dei cocktail amo i sapori solitari. Un vino, un whisky, ma stasera devo cedere perché so anche essere arrendevole (raramente, precisa Arguta Paffuta).

Ed è buffo bere un mojito sotto la pioggia, il fresco che ti confonde le idee. Un tombino che salta, è quasi romantico. Poi i profumi deragliati ti riportano alla realtà.

Ma l'acqua può essere immersa in una danza, come i nostri programmi. Canta Steven Tyler e io mi alzerei ad assecondare quel ritmo.

Se non fosse che c'è l'eco di chiacchiere e mojito, e stiamo credendo ancora nell'estate.

Notte credendo nell'estate.

Giorni e mondi per caso

Giornate che iniziano un po' così, con un rumore o un canto, un impalpabile fenomeno.

Che cominciano come per caso: ma non dicono così anche del mondo?

Eppure senti che quel raggio, quella mosca curiosa, il canto appena sussurrato per non spezzare i sogni non hanno vita propria, ma sono un dono.

Quasi per caso, e in quel quasi il mondo.

Dialoghi reali - il piccolo principe

- ma si può fare tutto questo casino per il compleanno di quel bambino lì?

- il principino George?

- eh, quante storie

- va be', è il loro futuro re, dai.

- chi, quello lì?

Eh, magari con qualche chilo e centimetro in più, ok?

Idiot Wind - canzone per la notte

Sembra tutto un po' sottosopra e che ci posso fare se ho fortuna, a volte.

Ma questo vento idiota che parte dalla bocca e sibila lontano, racconta bugie ben travestite. C'è sempre una forza di gravità, e sempre un destino.

Vento idiota, come noi che per ora riusciamo a sfamarci.

Un giorno lo metterò a tacere, ascoltando solo Bob.

Grazie, Francesco.

Idiot Wind, Bob Dylan, canzone per la notte.

Pace, urlano

Urlano che vogliono la pace. Ma se è così, mi chiedo, perché urlano?


Beautiful dangerous - canzone per il giorno

I pericoli corrono di giorno, persino più sfacciati. Ma la bellezza di un rischio è quando corro da te.

Che lo dica o no Slash. A proposito buon compleanno, ma forse è vero quanto si afferma in South Park, leggo?

Slash non è una persona, ma un sentimento che sgorga dal cuore. Lungo come un assolo.

I don't know who you are now.

Beautiful dangerous, Slash (with Fergie), canzone per il giorno.

Il professore e il Dio di tutti

Non riesco a togliermi dalla mente - e non vedo perché dovrei - la storia del professor Al 'Asali.

In questo mare di indifferenza da parte di molti cristiani o dichiaranti, pensare che un uomo che poteva starsene tranquillo (secondo la nostra consunta mentalità) ha pagato con la vita il difendere un'altra fede mi commuove e mi sprona.

Un'altra fede, ma lo stesso Dio che ha dato vita e libertà alle sue creature.

Professore, quando tutto sarà finito e ci sarà il nuovo inizio, io spero di abbracciare tante persone appena varcherò la soglia. E lei è una di quelle.

Grazie, salam, Mahmoud.

martedì 22 luglio 2014

Dialoghi reali - cosa ho scritto a fare

- comunque è meglio arrivare primi, secondi è proprio brutto.

Ecco, cos'ho scritto un libro fare. Nessuno è profeta in patria, ah già.

http://www.nomosedizioni.it/catalogo.php?b=12NMS412

Notte senza foto e risposte tutte d'un pezzo

Una giornata con metri, chilometri sotto le scarpe. Volti tanti, non abbastanza, perché c'è sempre qualcosa, qualcuno che ti è sfuggito.

Un piccolo rito con un'anima paziente. Un progetto che leggi negli occhi di persone entusiaste e contagiose.

Che strano, nel riavvolgere il nastro vedo una tappa di questi giorni. Volo in un luogo la mattina, ma prendo una deviazione. Prima, devo passare, sbirciare, il mio stadio. Anzi ho deciso che lo fotograferò immerso nelle nuvole, come per scaramanzia.

Ma quando accosto, vedo una figura che esce dallo stadio. È un amico e collega. Parliamo, ci interroghiamo, non fingiamo di avere risposte indubitabili come tanti altri, tutte d'un pezzo o di una parte.

Ci importa altro. E mentre parliamo, non esce il sole come nelle favole. Ma chissà perché le nuvole mi sembrano sbiadite, inconsistenti.

Non ho più voglia di fotografare. Lo stadio, come la vita: li voglio vivere.

Notte, senza fotografie e risposte tutte d'un pezzo.

L. A. woman - canzone per la notte

Quando mi prende un tramonto così, le colline e i capelli consumati da un fuoco buono, sono già al volante, in direzione di un mondo distante.

Tutti ti dicono cosa hai fatto, ma tirano proprio a caso. E spesso sentenziano sull'amore che hai nel cuore. Un'ultima rassicurazione, perché chi interpreta i sentimenti altrui, è un bugiardo, uno che copre i vuoti.

Basterebbe accontentarsi di un dubbio, mentre si avvicina Mr. Mojorisin'

Sei una piccola donna fortunata o un altro angelo smarrito?

L. A. Woman, Doors, canzone per la notte.

lunedì 21 luglio 2014

Il momento di felicità

Il momento di felicità è accorgersi ed esclamare: con il temporale non c'è più in giro una zanzara.

Un istante interminabile e breve in modo lancinante, come la puntura che arriva subito.

Ciascuno ha il lago più bello

Ciascuno ha il lago più bello e non se ne vuole nemmeno vantare. Persuaso che il mondo accatastato su una spiaggia non gli darà retta, forse persino desideroso di essere snobbato.

Pacato, ma pronto a levarsi se il vento lo chiama; a volte, capace di sussulti autonomi e decisivi. Un raggio sbadato basta a colorarlo di argento. E non c'è alba che non lo liberi, con un cenno lieve.

Il lago. E ciascuno ha quello più bello.

Notte e ciàu Signùi

Nella mia lingua, si risparmiano le lettere. Perché parlare è fiato, perché ci siamo impastati un dialetto tutto nostro che si distingua dai vicini. Eppure ci ha permesso di girare il mondo.

Così un signore saggio mi ha donato un quadretto con la poesia di Giuseppe Azzimonti, la preghiera di un povero diavolo, che non può che intitolarsi così: ciàu Signùi.

Una preghiera che inizia con la confessione di stanchezza e tribolazione, che però assicura la volontà di restare sempre nelle Sue mani.

Tante parole usiamo, sprechiamo, penso per convincerci che stiamo dicendo qualcosa. Stasera indosso la preghiera di un povero diavolo e dico solo

Ciàu Signùi
Vütami sémpar e benedìssami

Notte e ciàu Signùi

Ask the Angels - canzone per la notte

Una pioggia di domande sugli angeli, ma prima di tutto se questo è il giorno giusto per finire e per ricominciare.

Si alzano urla dappertutto, anche dalle autostrade, e sembra che un'unica guerra ci conduca al nostro destino.

Eppure io non ci credo, e chiederei, e tormenterei persino gli angeli. Vorrei domandare loro chi stanno chiamando e se gli spiegheranno tutto.

Ma se non potessero farlo, non importa. Basta che non cadano più, a meno che sia tutto uno stratagemma per starci più vicino.

Ask the Angels, Patti Smith, canzone per la notte.

Com'era con Luc Merenda


Dieci minuti di sparatorie a raffica, nel cuore del giorno (anche televisivo) e non capisco di che mi lagno adesso.

Ce n'era già per tutte le tasche un tempo, quando ero bimba per la precisione e confessione. Sulle strade e in tv. Ma poi penso che Luc Merenda convinceva che se ne sarebbe usciti. O forse lo voglio solo pensare, per darmi una ragione dell'eternità seccante della storia.

Siamo ancora qui. Lui - scopro - in un negozio di antiquariato, come traccia di bellezza sofferta senza tempo.

Sulle strade - e in tv - bellezza poco pervenuta.

Toni e crepe

Forse chi usa e sfoggi i toni e le verità più arroganti, ha le crepe più profonde.


Dialoghi reali - di chi

- Si è rotta la chiave della macchina

- quale macchina?

- la mia. Anzi in realtà di uno che passava, ma possedendo forte spirito comunitario ho pensato di dover diffondere la notizia.

Change - canzone per il giorno

Tutta la vita a cercarlo, con la strada che sembra non finire mai. E quel percorso rischia di portarti via la verità.

Girati e fallo. Il cambiamento.

Si cambia in un attimo, un colpo di ali più che di reni.

Sono il muro che costruisco, resistente a tutto. E ti lascio ad ascoltare il ruggito dell'oceano, ma ho un'altra domanda: che senso ha contemplare un mare che non puoi attraversare?

Cambia.

Change, Ultravox, canzone per il giorno

domenica 20 luglio 2014

Strascico di aria fresca

Che poi questa sferzata di aria fresca, scombussolata persino da un tuono, è molto più di quanto ci meritiamo.

Per questo, forse, così irresistibile.

Buona notte.

Notte tra la pioggia e la luna

Non spacciarmi per romantica. Ti dico io cos'è la pioggia: quella creatura perfida che si materializza nel momento in cui scendi dall'auto ad aprire il cancello.

È l'unico motivo per mandarla al diavolo, e lei ci gode.

Allora, con la furia che stenti a domare, più reattiva del profeta Giona, cerchi di salire sulla luna. Ma non c'è posto, se non ai ricordi. E sei grata a Buzz Aldrin che sembra giovane e temerario come 45 anni fa, splendido secondo.

Intanto tu ti chiedi perché di vesti di indecisione.

Notte, tra la pioggia e la luna.

http://www.nomosedizioni.it/catalogo.php?b=12NMS412

Dialoghi reali - tempi e bisogni

- la bambina ha fatto il suo bisogno

- (rivolto a lei) uuuuh che brava, bravissima, brava piccola

- un'ora fa

- ah, va be', brava

Come un supereroe

Un bimbo con la maglietta di supereroe e una malattia troppo bastarda. E piccoli che corrono su una spiaggia, ma la morte ha più fretta di loro. E quei ragazzini rapiti e trucidati in nome di un odio antico, nutrito da ricco fanatismo moderno.

I bambini felici di sognare su un aereo.

Sognavano tutti, prima che vincesse il male. E io sogno che in qualche modo siano davvero supereroi, siamo solo noi - troppo piccini - a non vederli più.

Le vittime e i carnefici

C'è un modo sicuro per non aiutare, anzi condannare le vittime a sorte peggiore. Sbagliare i loro carnefici.

La pace e il fumino

Pacifista non sono stata mai,un po' perché gli isti e ismi mi mettono spesso l'orticaria, un po' perché basta una lettera (s becomes n) e diventa pure pericolosa finzione.

Pacifica, ci credo, ci provo. Ma ho un brutto carattere, per cui è una lotta quotidiana.

Ho sempre cercato di aiutare il dialogo, nel mio piccolo, e mi rendo conto quanto sia facile in lontananza, piuttosto che applicarsi nel raggio di un metro. Bravi coloro che si farebbero bombardare la casa in silenzio, morendo per l'umanità: io confesso che quando un vicino piazzava le calze sul portaombrelli fuori, avevo lampi di tentazioni violente.

Amo la pace, la cerco fallendo ogni giorno.

Ma oggi, come diceva un personaggio tv, ammetto: c'ho un fumino. Vedendo quanto accade attorno all'aereo caduto, dopo il disprezzo per la vita, quello per la morte... Be', io sono felice di non avere un esercito, perché non risponderei delle mie azioni.

Non mi importa se sono rossi, gialli, verdolini. Io oggi ho un fumino che si leva e faccio fatica a definirmi pacifica.  Faccio fatica a non vedermi semplicemente vile, dal mio angolino (chissà per quanto) sicuro.


sabato 19 luglio 2014

Notte sulla mia isola

Il mio lago fiorisce sempre, anche quando non lo vedo. Come le giornate, quando sembrano sfiorarmi appena.

La mia isola preferita, è la più deserta, perché troppo impegnata a prendersi cura dei suoi fiori. E gli umani non capiscono.

Nemmeno io, nemmeno ora. Eppure, rispetto a tanti anni fa - quando contestavo il tuo pollice verde per spirito adolescenziale - non riesco a farne a meno.

Il mio lago mi chiama sempre, tanto più quando mi perdo. E di notte la sua voce si alza con il profumo dei fiori.

Notte, sulla mia isola.

Dialoghi reali - luoghi

- guarda che ho messo dentro il computer per caricarlo

- dove?

- nella presa

We go together - canzone per il giorno

Forse la faccenda suona proprio così: come un'ultima giornata di liceo. Ci allontaniamo, solo perché dobbiamo crescere a una certa distanza, ma non ci separiamo.

I nostri nomi sono segnati su un registro immaginario e su giorni condivisi: li potrai vedere sempre sul medesimo foglio.

Quante volte l'ultima di campionato mi è parsa la giornata finale dell'anno scolastico, tra la consapevolezza di un cammino percorso e la nostalgia nell'arriverci.

Ci rivedremo? Di più, andiamo insieme.

Dedicato a Dario e a tutte le tigri che non smetteranno mai di esserlo.

We go together, Grease, canzone per il giorno.

venerdì 18 luglio 2014

Dialoghi reali - salutamela

- Me la saluti?
- certo


- me l'hai salutata?
- non c'era, non ha potuto
Tre volte

Dopo due ore
- me l'hai salutata allora?
- non c'era
- ma perché non me l'hai detto
- veramente te l'ho detto tre volte
- non potevi dirmelo subito?

Quando mi viene da ridere

Quando mi viene da ridere, e non c'è motivo, sfacciatamente.

Ho pianto abbastanza.

Ho pensato troppo.

Ora lascio vivere lei, una folle e sana risata che mi fa viaggiare e non mi incatena.

Sarde per la vita

Le tue sarde, papà, offerte per Expo. Sto trovando un entusiasmo crescente nell'anno che verrà, per il tema, l'occasione di unire il mondo. E nutrirlo.

Sono felice che le Donne di Expo abbiano pubblicato la nostra ricetta. L'ho indicata per le categorie risparmio- sostenibilità, perché credo sia una direzione importante per i popoli. Che palle questo sfoggio di cibo costoso e vano.

Il nutrimento è essenziale. Come questi pesci sottovalutati, a volte dimenticati. E quante volte ho faticato a trovarteli subito.

Ciò che è povero, ci arricchisce. Il corpo e questa affamata anima.

http://www.we.expo2015.org/it/ricette-per-la-vita/le-sarde-ritrovate-di-papa

Notte con un po' di perdono

Proprio quando dovrei concludere la preghiera, le ultime tracce di luce mi distraggono.

Una memoria di tramonto, il profumo dell'erba tagliata che si intrufola nelle lamiere, e parte la musica. Canzoni forse persino irriverenti, ma chi l'ha detto?

Ogni dolore del mondo scorre in ciascuna, singola nota. Se non è preghiera questa, chiedo perdono.

Notte con un po' di perdono.

Dark side of the sun - canzone per la notte

Il sottile confine tra l'epilogo e l'inizio. Nella vita, specchio dello spettacolo o viceversa.

Dalla culla alla tomba, ci sono tafferugli eppure non dobbiamo lasciarci prendere dal panico. Tutto facile, troppo facile, mentre dosiamo le luci sul palcoscenico.

Riesce tuttavia a essere così semplice: la fine è vicina, perché il futuro sgomita. Ed è forse il lato oscuro del sole quello che regala la vera luce.

Dark side of the Sun, Tokio Hotel, canzone per la notte.


Dario e la maglia

Poi se ne va Dario. E tu hai un bel dire che conta la maglia. Certo che è così, ma lui ce l'ha appiccicata al cuore.

Tutto quello che abbiamo condiviso, gioie, pugnalate, ingiustizie, un sogno. Quello non se ne va.

Neanche Dario, neanche la tigre Polverini, a dire il vero, perché non lo immagino mentre si allontana.

Dario e il sogno sfiorato. Dario che va anche oltre i confini calcistici ad abbracciare un tifoso avversario ma speciale, con la sua Federica. Dario che sei in una birreria e senti hey Mari. Dario che cribbio si fa male, noi preoccupati e lui con la maglia biancoblù all'ospedale di Legnano. Eroe.

Come capitan Futuro e più, sta lottando e noi lo sospingiamo: daje Dario.

Lui ci ha capiti, subito, ed è cresciuto con noi.

La maglia, solo la maglia della Pro Patria conta, in questo universo di tante chiacchiere e poco amore. Ma la maglia della Pro Patria si chiama anche Dario Polverini.


giovedì 17 luglio 2014

Lampi e illusioni

La luna e il suo sorriso pacifico che dominano il cielo, fino all'ultimo. Ma dietro il loro posare ci sono altre luci.

Sono lampi, quasi arancioni, come scoppi: uno può illudersi che siano lontani.

Illudersi però non ti mette al riparo e il vento prova a ricordarlo.

Scena di pochi minuti, prima di cedere all'alba. Ma dentro resta la tristezza, che ha spogliato l'illusione.

Quei lampi, quegli scoppi, quella furia che nascondono riguardano tutti noi.

Just two months indyref

Just two months. I'm not listening enough, 'cause the world is bursting. Too much noise in my mind, too.

History, independence, future. Even the word plane is too much for me after the tragedy in Ukraine. Everything and everybody, pumping up the volume.

Just two months, seem like twenty. Indyref means coming back to Scotland, it means Peace to me.

Notte e se è troppo

La tregua che scompare, rigettata dai terroristi. E nuova sofferenza si propaga, con i bambini sui quali piangiamo, ben lontani. E quell'aereo abbattuto ogni oltre pietà. Per non parlare (proprio nel senso che non se ne parla) delle ferite inferte e dimenticate, che siano in Iran, in Nigeria, in altri angoli di mondo che non vanno di moda.

Notte, anche se è troppo. Tutto questo è troppo. Poi, leggo i pensieri, la testimonianza di Angelica in Galilea e so che spera ancora nella pace. Poi, leggo che il ministro israeliano considera il piccolo Mohammed come vittima di terrorismo e così tratterà l'orribile uccisione del ragazzo palestinese. E penso che si possa rimanere fedeli alla propria umanità, fermando questa sensazione: che siamo arrivati al troppo.

No, se ragioniamo ancora da uomini.

Notte, e non sarà troppo.

Friendship and rock

Dov'è l'ingrediente segreto? Mi chiedono perché non lo grido. È posato sulle mie lentiggini, gioca con il mio abito dark.

È il pegno di un'amica, coniato quando eravamo ragazzine: il significato noto solo a noi, e parola magica per sempre.

C'è un filo con l'altro piccolo oggetto: il rock.

Friendship and rock. Mi hanno salvato loro, a più riprese.

Ti posso tirar fuori la fede, ma quella è un Dono di cui la piccola Malu può parlare anche meno. E credo che ci siano altri regali stupendi che scorrono nelle vene, grazie al creatore.

L'amicizia e il rock, quello duro e quindi tenerissimo. Fortificano, stupiscono, proteggono. E non sono nemmeno molto distanti.

Niente razza

I ragazzini affollano il recinto del parco per i cani e guardano sognante il nostro amico pastore tedesco.

Poi uno di loro ti indica e dice: che bella, di che razza è.

Poco prima sentivo che dibattevano e qualcuno scommetteva sul golden retriever.

Io ho scosso la testa: nessuna razza.

Poi, ti ho guardato con invidia.

Be careful with a fool - canzone per la notte

Attento all'uomo stupido, mica che diventi grande un giorno.

Sembrava tanto scemo. Eccolo improvvisamente smart. Tutti possiamo essere (presi per) stupidi, poi geni; forse lo eravamo anche prima. E forse lo rimarremo, se tratteremo gli altri da stupidi.

RIP Johnny Winter.

Be careful with a fool, Johnny Winter, canzone per la notte.

mercoledì 16 luglio 2014

Ho diritto anch'io

L'immagine di una creatura che lo afferma con lo sguardo: ho diritto anch'io, a vivere. E chi sei tu per credere che conto meno?

Ogni minuto trascorso nella natura me lo sussurra, senza invadenza ma con forza saggia.

L'uomo ha stabilito una gerarchia, ondivaga e inaffidabile. Ma ogni creatura ha il proprio spazio e tempo nell'universo. A furia di spostarla nella scala del nostro immaginario, non ci accorgiamo che noi non stiamo più da alcuna parte, sprofondando nel vuoto di osservatori.

Ho diritto anch'io, me l'ha affidato un Autore inestimabile. E siamo tutti, piccole creature.

Tempo di fare una tournée

Poi comprendi che ha ragione un amico rocker, di quelli che avanzano nella battaglia ma non si girano a controllare quanti siano con lui.

È tempo di fare una tournée. Tanto più se cercano di indurti ad appendere la chitarra al chiodo, devi impugnarla saldamente e farla ruggire.

Da nessuna parte imparerai tanto. E certo ci sarà chi ti sfotte, ma perché non ha il coraggio di prendere in giro se stesso, con la musica scomparsa, via dalla sua mente.

È tempo di fare una tournée, una intera: il pullman sta partendo.

#buonanotte

Dialoghi reali - frastuono

Frastuono nell'altra stanza

- che cosa stai facendo?

- niente (voce serafica)




Notte con ingredienti segreti

L'erba fresca e monella che circonda una villa storica. I volti di amici nuovi, antichi, ritrovati. E fili che non sai definire, perché ti avvolgono con leggerezza, come fiori e fogli in cerca dell'ingrediente segreto delle donne.

Cernobbio. Un viaggio iniziato molto prima che io ne fossi consapevole. In un'estate così, la nonna elegante al braccio del suo uomo si concedeva l'unica giornata di vacanza.

Io sono qui e non so perché, ma un perché c'è. Me lo assicura la Kabbalah e oggi anche la voce amica di Daniela.

L'arte di Elena, che ha capito come io stia partendo. Claudia che si emoziona e sta in disparte con discrezione femminile. Martina, bellissima nel suo abitino nero e donna più di tutte con i suoi 15 anni immersi nel mondo. 

E le amiche che non possono essere qui, quanto ci sono.

Fiori appesi a fili, come uno stelo che consente di sognare. Io penso a un'amica in Israele, che si è raccontata nel video, e sogno con lei la pace.

Piccole sognatrici, ma sogni grandi. Dipinti di ingredienti segreti.


martedì 15 luglio 2014

Remigio e chi sa portare il sole

Non commenti, a lungo. Capisci gli sfoghi duri, dettati dal cuore. Invece le parole sparse per convenienza e senza amore neanche ti fanno il solletico: ormai hai imparato a spendere meglio il tuo tempo.

Attendi, perché la Pro Patria è più forte, ti dici, e non hai voglia di fare il gioco di chi non lo ama affatto. Non è business, né vetrina, per te: è l'amica che trovi ogni due domeniche e in realtà molto di più, che ti apre la sua casa e diventa tua. Che colora il cielo e ti regala il tappeto più bello, la generosa per definizione.

Lei ha Pro, nel nome.

Facciano ciò che vogliono, noi siamo più forti e in qualche modo resisteremo, rinasceremo.

Poi capisci dal Remigio che giustamente affronta una nuova avventura, capisci che perdi qualcosa di te, ogni volta che inizia un cammino.

Arriva il Remigio. Forza ragazzi, ci si rimette in piedi. E durante l'occupazione dello stadio: dai al Remigio, ci pensa il Remigio. Lui che ha il sole nel cognome, se va, ma non lontano da noi.

Amo la mia città, la mia squadra. Io sono Pro. Il contro, sempre, lo lascio ad altri.

Fino alla fine, forza Remigio e tutti quelli che sanno portare il sole.



Tempo grave

Il tempo che hai perso è seccante, ma non gravissimo. Molto di più, quello che potresti buttare d'ora in poi.

Notte come se fosse Barbaresco

Chi ha riflessi più sinceri? Il bicchiere di Barbaresco o quello del cielo sopra il nostro villaggio.

E perché competere, poi. Il creatore ha fatto scorrere tutto, con uguale armonia: lo osserviamo in questi doni e nello sguardo che ci lega. A noi, agli amici, a un parco addormentato.

Eri rannuvolato con il mondo, stavi persino prendendo un cocktail prima della nostra ribellione. Ma solo il vino sa essere sincero come il cielo.

Notte come se fosse Barbaresco.

Love me two times - canzone per la notte

 Se ti avanza tempo e sorriso, amami ancora una volta. Ma se è una per il domani intinto nel l'incertezza, l'altra è per oggi, oggi soltanto.

Tutto ciò che abbiamo, e tutto davvero.

Io, non me ne vado, ma amami due volte.

Love me two times, Doors, canzone per la notte.

Le donne sanno leggere (e persino guardare le figure)

Sarà che non mi voglio staccare dai Mondiali. Oppure, ora che è finita la tensione sportiva, posso riguardare l'album di queste settimane.

E mi sono posta un interrogativo vecchiotto: sui media italiani scorrono le immagini delle tifose più avvenenti. Non dico di introdurre le quote rosa, ma posso sbadigliare un poco e fiutare un po' di banalità?

Con qualche interrogativo casuale.

I lettori dei giornali sono solo maschi? O i tifosi sono tutti troppo brutti per essere compresi in una simile galleria? O si va avanti per vecchie abitudini?

Credevo che le donne sapessero leggere. E persino guardare le figure.

A volte è troppo comodo sognare

A volte è troppo comodo sognare, e più lontano possibile: un alibi per non partire.

Mentre il viaggio è già iniziato, all'ombra dei tuoi piedi.

lunedì 14 luglio 2014

Ascoltando un padre

Ascoltando un padre, la sua voce a una distanza garbata in uno scenario di luci e profumi.

Ma io sono accanto alla figlia, quindi quasi lo sfioro. Non so cosa pensi lei, ma nascono tutti i miei interrogativi.

Sarai tanto preoccupato per me? Mi stai dicendo di fare ciò che sta fiorendo nella mia mente? Ti ho deluso? Quest'ultima domanda, non riesco neanche a metterla a fuoco: arrivo appena a metà, perché non la sopporterei.

Non rispondermi. Guardami da lassù e non ci siano parole, perché il nostro dialogo si è sempre cibato più di sguardi e di gesti. Uno scambio di pensieri, anche fiammeggianti, ma alla fine indiscusso rifugio.

Ascoltando un padre, il tuo sguardo è ancora con me, anzi in me. Perché è come se guardassi con i tuoi occhi e adesso so cosa fare.

Notte di luna confusa

Si mischiano luci sul lago, come rimmel sfasato per eccessiva emozione. E io penso al mio, al mio lago che di sicuro fa fatica ad addormentarsi.

La luna, un po' sciolta a sua volta; tutti a immaginarsela super, quando a me dava quasi a noia. Perché mi piacciono le miniature, le cose che si possono stringere tra le mani o baciare.

E a dire il vero, non le cose.

Notte di luna confusa, mentre vorrei fuggire sul mio lago, se non altro per condividere un frammento di sogno, come rimmel sfasato per eccessiva emozione.

domenica 13 luglio 2014

Löw e niente politica

Ho provato a digerire una finale che non mi andava proprio giù. Così con freddezza ma convinzione applaudo la Germania.

Primo, perché comunque è una squadra. E io ai Mondiali di squadre, ne ho viste poche. Se poi hai una stella attorno a cui gira il resto, poco amalgamato, il risultato è quello triste del Brasile.

Secondo, Löw, per me un signore. L'ho apprezzato agli Europei e dai che ti ho portato bene nel libro dei secondi, mister.

A proposito di mandar giù. Che palle i commenti politici, e devo dire che quello sull'invasione della Polonia mi mette più tristezza di tutti. Fosse stato rivolto ad altri, si sarebbe scatenato di tutto, compresa l'accusa di razzismo. Ma contro i tedeschi si può.

E basta...

Politica, pacchiana spesso, e storia, seria e drammatica, non c'entrano.

Questo è sport e io me lo voglio godere.

Grazie, ragazzi.


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La chiesa dietro la curva

Sì, mangio chilometri, divisa tra posti meravigliosi e grigio dichiarato. E colleziono frammenti di immagini, ho più di un rifugio.

Ci sono luoghi che mi suonano falsi e freddi, non mi mancano affatto. Altri che sorridono ammiccanti, ma sono di passaggio.

Fuggirei in Scozia e tremo di gioia alla curva magica, quando sbuca il castello di Eilean Donan, con le sue suggestioni.

Ma le svolte più belle sono due. Quando sulla mia collina la sera, giro e mi chiamano le luci del lago, affiorate dal buio.

Quando, nella mia città, svolto sulla via che conduce a Santa Maria. A me gesa. Non è la mia chiesa, eppure è quella che mi tende la mano, come la Madonna che la alza per alleviare la sofferenza.

La mia chiesa, sotto il cielo che la protegge, e poco importa se attorno ci sono mattonelle traballanti o viavai confusi.

Mi tiene il cuore stretto alla mia città, seria quando vuole, testarda e generosa.

Alla curva la sorpresa più autentica, che ogni giorno si rinnova.

Molti nomi, molte vite

Sto scrivendo una lettera e tremo al pensiero del tempo che impiegherò. Ma so come mi firmerò.

Ripercorrendo la mia vita, vedo tante vite e lo raccontano i miei nomi.

Buffo, da subito, perché dovevo chiamarmi Paola: tutto deciso. Appena nata, inversione a U: si chiamerà Marilena. E un casino di rivendicazioni, perché non c'è un onomastico, per cui si festeggerà come la bisnonna Maddalena. Anzi no, come Maria: e guarda caso, altra bisnonna.

La vita spensierata o senza filtri, mi ha ribattezzata Mari.

Per tanti anni, per uno scherzo di firma professionale, ha dominato Malu.

Allo stadio ha cominciato a incamminarsi Marilù e non so nemmeno io come abbia fatto a uscire di lì e varcare altre soglie. Chissà se altri nomi si affacceranno, variazioni sul tema della vita.

A voi non è capitato?

Tanti nomi, tante vite. E io che - forse - non cambio mai.

Olanda e Brasile per (non) dimenticare

E brava Olanda, che non sarai portatrice dei fasti del passato, ma tra i pochi che mi ha regalato emozioni rimani.

Zio Van Gaal e un gruppo determinato in ogni istante. Un popolo che mi ha sempre portato il sorriso.

E cribbio, Brasile, dove sei finito. Non credo nei fantasmi, per cui non ti ho visto. Ma sono riuscita a scorgere i volti di piccoli e grandi tifosi. Segnati, eppure capaci di riprendere luce a un assaggio di azione.

Olanda e Brasile, (non) dimenticherò.

Dialoghi reali - precisazione

- comunque la mia cagnolina è l'unica persona che mi capisce

- non è una persona

Pausa di riflessione

- è l'unica che mi capisce

Notte senza creare fantasmi

Solo nei film di Harry Potter li seguo. O nelle leggende dei miei castelli, con un mezzo inchino di rispetto.

Ma altrove non esistono. Fantasma è chi pensa di esistere facendo del male all'altro. Chi cerca di affermarsi, negando la dignità dell'altro.

Mi sembra di averne incontrati, pagliacci o fantasmi: mi viene il dubbio.

Lontana e felice, in questa notte limpida nel cuore: potete ululare e infilare un lenzuolo, ma non vi rendete più autentici, non vivete davvero.

Io mi godo la luna.

Notte senza creare fantasmi

I need your love - canzone per la notte

I ponti bruciati, che immagine triste. Ma niente può fermare chi ama.

Capace di camminare sulle fiamme, di essere dalla tua parte e di non mascherarsi neppure. Perché non c'è bisogno di mentire o di rifugiarsi in falsi orgogli, quando si ama.

Ho bisogno di te.

I need your love, Boston, canzone per la notte.

My secret garden - canzone per il giorno

Come possa essere successo, chi lo sa. Un giardino segreto che si rivela, quel luogo sicuro in cui aspettavi che gli altri ti cercassero per ore. O una sola persona, quella che conta.

Quell'attesa che non c'è più, adesso sei tu che devi correre. In cerca di un altro giardino segreto.

Grazie, Paolo.

My secret garden, Depeche Mode, canzone per il giorno.

sabato 12 luglio 2014

If Henry II says yes

I'm reading the Courier about stars supporting "yes campaign", so I meet Brian Cox again. What an actor. And born in my dear Dundee.

When he played Henry II in the Devil's Crown, my favourite drama serial, his work was so important to me: he helped a young girl who was trying to learn more and more about the Plantagenets.

Henry II and his incredible life, wife, children. Love, war, good administration, bad temper. And betrayal. After 30 years I had to write about it and I decided to tell more about King John: I chose the favourite son, who would hurt him more.

Henry II and Scotland... Hard times.

And now Henry II can support yes in indyref. Let me smile and play a little about it.

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Notte fumando whisky

 Solo un ruscello, frenato dall'estate, può restituire questa gioia.

Whisky, appena accennato, e fumo buono che canta tra le rocce di Scozia. Tutto si è calmato per ascoltarlo. E neanche la luna ci provoca particolare impressione, quando scorre lui.

Whisky che sa misurare le parole e confonde le acque.

Notte fumando whisky, perché altro non ci importa.

Hey ho let's go - canzone per la notte

Cosa vogliano, non lo so proprio. E forse nemmeno noi.

Inutile formare una linea dritta, ragazzi. Con l'aiuto del vento, la rompiamo noi.

Chiamateci irriverenti, per noi era voglia di vivere.

Hey ho let's go, Ramones, canzone per la notte.

L'ultimo Ramone

Tommy Ramone è morto, lo leggo ovunque e comincio a crederci. Tristezza, bufala, conferma...

E non è più Tommy, ma l'ultimo Ramone, della band originale. Nel raggiungere gli altri l'atto finale di democrazia, una sola umanità rock che cancella un nome e unisce tutti.

Anche la batteria tace. O suona per sempre. E per questo si riesce ancora a cantare: what a wonderful World. Anzi, la stiamo facendo dannatamente bene.


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Tutto lì

A volte credo sia tutto lì. Ed è incredibile tutto questo svuotarsi per riempire una vita, dannarsi per un istante di godimento o tortura altrui (persino insieme, talvolta), riversare di senso un'autostrada ignorante.

Energia, amore, un raggio di luce - anche uno solo - è per sempre. Tutto lì. Anzi tutto qui, perché non c'è certezza al di fuori della tua anima.

venerdì 11 luglio 2014

Non poter aiutare il mondo

L'unica cosa peggiore di non poter aiutare il mondo, è affermare, o peggio pensare: non posso aiutare il mondo.

The Thin Ice - canzone per il giorno

Caldo il mare delle certezze, con il ritmo dell'amore facile.

Ma per trovarsi bisogna pattinare sul ghiaccio sottile. Affrontare prima le coltellate degli occhi di chi sta soffrendo al posto tuo. E non sorprendersi troppo se quel ghiaccio sottile della vita moderna - ma forse di ogni tempo - si apre sotto i tuoi piedi.

I primi abissi in cui sprofondare, sono quelli della coscienza. Che non sia un ghiaccio impenetrabile, un continuo pattinare per dare spettacolo.

The Thin Ice, Pink Floyd, canzone per il giorno.

Tutti esperti di una guerra

Tutti esperti di guerra, con corpo e cuore al sicuro. Anzi tutti esperti di una guerra, perché degli altri conflitti non frega niente a nessuno.

Così automatici nel rispondere alle forze neanche tanto occulte che giocano sul dolore.

Tutti esperti di guerra, a pubblicare foto che magari - per drammatica ironia della sorte-  altre guerre riguardano, quelle di cui solitamente si infischiano, e manco se ne accorgono.

Tutti pacifisti, ma pacifici quasi nessuno. Reagiamo per una parola e pontifichiamo con gli altri.

Tutti esperti di una guerra...

Io so poco. So che tremo per le persone colpite, piango su entrambi i fronti e quando non sento più un'amica israeliana per qualche ora sto male e controllo ogni notizia; per un'amica palestinese non tremo meno perché faceva un gran bene e hanno cercato di fermarla... Non Israele. E non posso scrivere di più, per paura di nuocerle.

La paura. Sappiamo cosa sia? Per ora no. Il cielo ci aiuti, perché se continuiamo a fare i pacifisti odiando una parte, se facciamo beati ciò che ci pare nella nostra terra (a proposito, chi dice che è nostra?) ma ce ne freghiamo di tutto il resto a meno che sia facile propaganda, giudizio preconfezionato , un giorno toccherà a noi. E di noi non potrà fregare di meno.

giovedì 10 luglio 2014

Ciao squadre bambine

Adesso che mi avete portato via le mie due squadre bambine - una con uno strano allenamento, l'altra con sconclusionata lotteria - non so più chi tifare.

La Germania, impeccabile, con un allenatore per me signore. Ma contro il Brasile, umanamente, mi ha delusa. E lo sport è umanità.

L'Argentina ha perso fascino ai miei occhi da anni, il Papa mi perdoni.

Niente di personale. Ma senza la mia nazionale, pesano solo le squadre dei miei sogni ragazzini o quelle affiorate dalla magia del nulla.

Magia, spero di ritrovarla alla finale dei Mondiali. Che tanti, meravigliosi momenti mi hanno regalato. Di calciatori che non si dimenticano di essere persone e offrono un abbraccio, un esempio, una lezione di vita. Anche quando perdono, per rubare le parole a Luiz.

Tutto quello che ho imparato

Questi giorni di lezioni davanti a cattedre e pc, preziosi  non solo per lo stretto contenuto. Interessante, a volte intrigante, capace comunque di mettermi in discussione e - spero - in gioco.

Ma ciò che ho imparato, è più immenso. Volti incrociati, incontri che rivelano sfide, drammi e dignità. Tanti in difficoltà, eppure così coraggiosi. E chi si sente più sicuro, forse dovrebbe tremare.

Tutto quello che ho imparato mi spinge in pista, ancora. Non gliene frega niente delle paure, ha solo voglia di andare avanti e imparare ancora.


Donne e problemi

Solo noi donne - rifletto, ascoltando conservazioni casuali e persino una nella mia mente - riusciamo a risolvere tanti problemi.

Persino molti di quelli che ci creiamo.

Notte ritornando

Ho percorso tanta strada per scoprire che lontano si trova il punto migliore per ammirare ciò che è vicino.

Ed è proprio stupendo, così minuscolo e irresistibile: ciò che ti fa battere il cuore. Lontano, capisci che devi fare ancora molta strada. Ma per tornare. E bruci i chilometri, bruci i metri, finché arrivi alla freschezza di quel traguardo.

Notte ritornando, vicino a te.

mercoledì 9 luglio 2014

Cosa provoca un sorriso

Una donna, con gli occhiali che lentamente scivolano sulla punta del naso come a inseguire la trama del libro.

Un ragazzo che pigia frenetico su tasti inesistenti dello smartphone.

E sorridono.

Multicasking

Si chiama multitasking, ma può essere multicasking: lasciami addentare i maccheroni linguistici. Basta una lettera sbagliata a schiudere la tua coscienza.

Non dividerti in mille per gli altri, perché è la tua unità che conta. Non farlo, nemmeno per te. Sei così, intero, che hai valore.

Non cascarci più, tieni unita la tua anima.

Notte con le cose fuori posto

Giri nella notte per cercare un caffè e un sorriso, ma trovi tante cose fuori posto. Sì, c'è la tua chiesa, stupenda a ogni ora. E tanti luoghi del passato che si rivelano, a modo loro. Ti rivelano.

Così scopri tante cose che avevi ritirato nei cassetti. Ed è ora di estrarle.

Fuori, fuori, e fuori posto. Perché dopo la notte, il giorno offra un nuovo mosaico. Scombinato, coraggioso e irriverente.

Notte con le cose fuori posto.

Comodi comodi

Quanti vedo che si accomodano nella parte più popolare, quella che si affida a chi ha pensato per loro.

Comodi comodi. Anche se non capisco come si possa stare comodi in un luogo così affollato.

Sei nell'anima - canzone per il giorno

Uno spazio indifeso, e perfetto. Quello che tanti pensano di poter stracciare, invece non si può conquistare, nemmeno sfiorare davvero.

Poi accade che apri la sua porta, quando la tenerezza non fa paura. E lo trovi lì.

Grazie all'amica Rita, per questa canzone.

Sei nell'anima, Gianna Nannini, canzone per il giorno.

Dialoghi reali - è sempre il Brasile

Non cito quasi mai i protagonisti dei dialoghi, a meno che io sia rea confessa. Faccio un'eccezione, perché la mamma è saggia. E approfitto per dire grazie a chi le vuole un mondo di bene, nel modo più vero: dimostrandolo costantemente.

- mamma, il Brasile ha perso 1-7 con la Germania

- Embè?

- come Embè? Il Brasile! Il nostro amico Caio. Il Brasile, mamma

- sì, ma resta sempre il Brasile

E in dissolvenza mentre si tuffa in una delle due incombenze: sempre meglio dell'Italia che si è fatta eliminare subito.

martedì 8 luglio 2014

Ridatemi (anche) il Brasile

Ridatemi un Occidente che non ritwitta le immagini prefabbricate più di moda di una guerra, ma si sofferma a interrogarsi sulla loro realtà, su chi cerca di proteggere i propri figli e chi li usa.

Ridatemi un sentiero dove tutti non si affrettano, calpestando gli altri, per arrivare a un'angusta spiaggia, ma si fermano a guardare i meravigliosi fiori lungo la via.

Un terreno dove non ci si eserciti a buttare giù gli altri, ma a dare loro una mano per rialzarsi.

Un sole, che sia dentro di me.

E intanto Ridatemi anche il Brasile.

Farò tutto

Domani farò tutto. Ovvero, tutto quello che conta davvero.

Notte nutrendo l'anima - right food

Sono stata brava. Non perché non ho spaccato la tv dopo la partita, ma perché ho viaggiato attraverso immagini stupende di cibi,quasi indenne.

Hanno toccato le corde dell'anima, senza giocare con la mia gola. Perché il cibo per me è qualcosa di essenziale e fondante.

Fonda l'unione. Fonda la pace. E se non condividi, se lo butti, se lo calpesti, persino se lo ingerisci per fare scena... Se non ringrazi.

Ah se non ringrazi, anche per una sola briciola, l'hai perduta. O peggio, l'hai tolta agli altri.

Notte, nutrendo l'anima. Share food, right food.

Sto piangendo anch'io, filo d'erba

Sto picchiando i pugni sul divano e almeno 32 anni fa ero solitaria.

È solo calcio e in queste ore, in questi giorni ci sono ben altre, reali tragedie per cui piangere. Ma un sogno è sempre tale, piccolo o grande. Un filo d'erba pestato, soffre come un albero.

E io che mi sono imposta neutralità, non riesco a sopportare questa disfatta. Non riesco a leggerla negli occhi dei tifosi brasiliani, a sentire il gelo del silenzio dopo un inno stupendo.

Se avessi ancora voce intera, griderei: fino alla fine, forza ragazzi.

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Lontano lontano - canzone per la notte

Lontano lontano: non importa se nel tempo o nello spazio, perché i confini sono annebbiati.

Tutto ritorna. Tutto si cerca, ancora: un'espressione, una parola, un modo di inclinare la testa o di scrivere un messaggio.

E bisogna andare lontano, qualche volta, per ritrovare. Per scrivere un'altra pagina, per ricominciare a vivere o farlo con un'altra armonia. Amico che mi hai ricordato questa canzone, la pace sia vicina al tuo cuore.

Lontano lontano, Luigi Tenco, canzone per la notte.

Un sacrificio sottovoce

Si chiamano caduti, e siamo noi. Il fratello di mio nonno, la sua foto seria sulla tomba della Valle per unirlo ai suoi genitori.

Ma non è lì. La prima guerra mondiale, ogni conflitto, stampati sulle pagine dei libri, perché le anime rese silenziose possano raccontare.

Un fratello, Pietro, del quale ho sempre sentito poco, perché nelle case poco si parla di questo. Come se un sacrificio fosse tale solo se fatto sottovoce.

Dubbio pendolare

Travolti da solita tecnologia, poi ogni volta davanti a un treno che arriva con piglio futuristico sono sfiorata dal dubbio. Antico.

E se la porta non dovesse aprirsi?

Maldestramente Talete

Accade che io mi improvvisi maldestro Talete e veda l'acqua come principio generatore e rigenerato.

La causa e l'effetto, ciò che non si può arrestare, che benedice e travolge se non si rispetta.

Ma forse si chiama amore.

Dialoghi reali - Pensiero reciproco

- Buongiorno (com'è gentile e simpatico questo, da quando ho il cane)

- Buongiorno (com'è gentile e simpatica questa, da quando ha il cane)

lunedì 7 luglio 2014

Il pleut, in tutte le lingue del mondo

Il pleut encore. Aussi doucement, Rimbaud dirait.

Il pleut, la meilleure chanson. It's raining, so cold in your heart. Es regnet: la pioggia è dura e non ha pietà.

Ma piove. Piove, aspro e poi rassegnato.

Un jeux. Eppure tutte le lingue del mondo lo raccontano seriamente, a modo proprio.

Notte tra gioia e la pace degli altri

La gioia di un elefante, che si sa rallegrare dopo anni di schiavitù spezzati. Lacrime di gioia, che scendono come carezze a chi ha osato pensare a una creatura troppo grande per essere trattata da creature.

La tristezza che mi scava, pensando al dolore che cresce in una delle terre da me più amate. Si unisce all'orgoglio, malinconico ma tangibile, di fronte al fatto che il popolo di Israele sa condannare l'uccisione orribile di un ragazzino palestinese, che sa soffrire per tutti, che quando muore qualcun altro non è sfiorato dall'idea di festeggiare.

E tre volti giovani lontani, e immersi nel cuore. E razzi che cadono, ma che frega all'Occidente, perché bisogna rispondere offrendo l'altra guancia. Il che è vero, certo. Ma chissà perché noi non lo facciamo mai, neanche di fronte a un piccolo sgarbo: lo chiediamo sempre e solo agli altri, minacciati nella loro esistenza.

Eppure resisto e sogno, pensando alla gioia di una creatura enorme e fragile. E alla pace, degli altri.

Siamo tutti un po' specialisti

Più leggo, meno capisco: come spesso accade. Ma Krul è davvero uno specialista dei rigori? Lati caratteriali a parte, intendo, perché statistiche e articoli si contraddicono.

Allora voglio trovarmi una scappatoia per non tormentarmi oltre: ha avuto la motivazione, conquistare in pochi secondi l'occasione che difficilmente si sarebbe presentata. La fiducia del mister, che l'ha caricato. La passione per una missione impossibile o possibilissima, non importa, legata alla sua maglia e al suo Paese. Specialista era o è diventato.

Siamo tutti un po' specialisti, se troviamo uno di questi ingredienti. O tutti e tre

Il colore in autostrada

L'alba è così imprevedibile, nonostante ciò che ci ostiniamo a pensare, che mi fa tornare in mente una tentazione.

Quella di fermarmi, in autostrada, ad ammirare un altro rossore, quello che conduce alla sera. Tutto il grigio che scompare, più veloce delle lamiere. Vorrei tanto fermarmi e contare le sfumature, fino all'oscurità.

E adesso sono qui, felice eppure tentata di correre in autostrada ad ammirare l'alba.

domenica 6 luglio 2014

Ridere forte

Poi rido forte, esplodo che quasi non sapevo di poter ridere così.

E se mi guardi stupito, hai ragione. Ma in fondo no. Ondeggiavo sul confine e la risata prende il sopravvento. La osservano anche le lacrime, senza nascondersi: ritirandosi in pace, solo per ridere anche loro.

Follia di ghiaccio

Bisogna essere folli per cambiare il portiere, a ridosso dei rigori.

Bisogna essere glaciale per cambiare il portiere, a ridosso dei rigori.

Da grande voglio essere come te, Olanda.

Notte e nulla andrà perduto

Quando anche la testa trabocca di vita e gioia, come il cuore. Tu vorresti anche tenere strette le idee, i progetti, gli abbracci, ma sai che non puoi. Come se avessi il cappellino nuovo indossato da Rossella O' Hara.

Se le sfuggivano i conti, sì pure a lei... Non riesco a trattenere questa energia, questi doni e li guardo mentre si allontanano, ridendo: nulla sarà perduto, ma altri raggiungeranno.

Notte e nulla andrà perduto.

99 Luftballons - canzone per la notte

Afferro il palloncino, che mi consegna la dolce Gabri dalla Germania. E' tutto ciò che è rimasto della reazione sconclusionata dell'umanità e torna in volo, con un pensiero.

Ciò che vediamo, in cielo e in terra, non è quasi mai ciò che sembra. Così la guerra scatenata a 99 palloncini è una metafora che si veste di realtà in modo diretto, doloroso.

Ma in quella canzone che ci affidavano a scuola anche per ripassare il tedesco, c'era una strana gioia. E io stanotte la motivo così: hai tempo per me? Allora ti canto una canzone.

Io sono grata delle canzoni che avvolgono il mio cuore.

99 Luftballons, Nena, canzone per la notte.

Superficialità

Una superficialità che va in profondità.

I valori, un'altra cosa

Non ti metteranno sotto i riflettori, anzi ti attireranno derisione e disprezzo. Ma anche se dovessi accorgertene, ti scivolerà tutto via.

Perché li hai visti negli occhi e nella vita,nell'esempio di chi ti ha cresciuta e di chi hai incontrato e ti è rimasto a fianco.

Non ti renderanno ricco, e neanche migliore. Non ti comporterai meglio degli altri, ma sentirai sempre dentro quel fuoco, quel desiderio di rimanere legato a ciò che è essenziale e invisibile. A ciò che non è volubile, come te.

I valori, un'altra cosa. Una gioia vera.


Quello che ti toglie i rigori dal fuoco

Concordo con un mio amico: lo stile Krul non è nelle mie corde, refrattaria agli show diversivi fin dai tempi della ferita giallorossa firmata Liverpool.

Ragionavo però sulla parola comparsa ripetutamente sui media: il secondo. Il secondo portiere chiamato a salvare dai rigori, che fosse per la sua presunta bravura o per stratagemmi che sfuggono di primo acchito a noi umani.

Il secondo è spesso chiamato a togliere le castagne dal fuoco. O perché il primo è tutto fumo o perché l'umanità è bella in quanto complementare. Nel secondo caso è stupendo. Nel primo, decida come crede: ma ogni tanto lasciare scottare coloro che ti usano, è utile persino a loro.

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sabato 5 luglio 2014

Ti voglio un bene, a un chilometro e a un metro

E il tuo "ti voglio bene", amico, scivola con una dolcezza impeccabile. Lo vedo quasi volare e raggiungermi.

Ci sono questi "ti voglio bene" che arrivano come una sorpresa, eppure li avverti già prima. Come il passo di chi ami, quando si sta avvicinando a casa: un chilometro, un metro, non fa differenza.

Adesso corro a sussurrare un altro "ti voglio bene", perché i doni più belli non possono restare immobili nel cuore.

#buonanotte

Mica che torno all'82, Brasile

Ho deciso di andare contro me stessa e di pagare dazio. L'ho deciso, basta: non tifo Brasile, non posso. Mi devo far perdonare l'82. Detesto gli esiti scontati. La Colombia mi è dannatamente simpatica.

Mi concentro, quest'anno non tiferò Brasile.  Ma queste panoramiche sullo stadio... i volti dei tifosi. Sì, ma cavolo ci sono anche quelli della Colombia, e sono pure in minoranza: io prediligo le minoranze, a prescindere.

E poi ti viene in mente il grido di un amico antico, anzi non sei certa di non ascoltarlo proprio ora. Lui tifa da lassù e tu che fai, gli remi contro?

Quando risuona il fischio finale, è una liberazione. Sì, voglio essere libera, anche di fregarmene. Ma Luiz si avvicina a Rodriguez, lo abbraccia, fa applaudire lui. Si scambiano la maglia.

Non ce la faccio più. Spengo, mica che torno all'82. E credo al calcio, alla vita, quasi incondizionatamente.

#l'onestafacciadipertini

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Notte con un sogno che rimane, principesse

La principessa è cresciuta, da un pezzo. Sale sul gradino più alto del podio. E c'è una sola cosa che mi rende più felice di vederla prima a Wimbledon: che a suo fianco ci sia un'altra principessa.

Perché la vittoria non è divisa in due, ma raddoppia. Sara Errani e Roberta Vinci: il tennis così umano che mi sembra invincibile. E questa notte lo sogno così, perché lo è.

Notte con un sogno che rimane

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Giorgio, uno di casa

Cerco di prendere le distanze per sconfiggere il magone, eppure non riesco ad andare lontano. Ore a rivoltare emozioni e pensieri, senza intravedere un confine.

Perché Giorgio era uno di casa. Sul piccolo schermo, dentro le nostre conversazioni, i pasti, la voglia di sospingere i giorni verso i sogni anche con una risata. Una volta, tanto tempo fa, incrociato in un momento di battaglia, da cui riprendersi, ciascuno a modo proprio. E le sue pagine, per cui ho condiviso spesso un pensiero diffuso:in Italia il successo rischia di essere imperdonabile.

Rischia. Ma tu eri, sei più forte. Con l'umiltà e la testardaggine buona, con quegli occhi che sanno scherzare con un velo di tristezza che leggo solo ora. E anche quando provi a fare il duro - come in quel film, caro prof - non ti credo.

Giorgio Faletti, uno di casa. E non te la senti proprio, di lasciarlo andare, anche se devi.


Bette Davis eyes - canzone per la notte

Mi piace una persona che sa guardare negli occhi, che non si palesa dietro ruoli e interessi. Mi piace cantata dalla voce ruvida di Kim Carnes, che ne riconosce il valore e si inchina.

La prenderanno per una spia e le affibbieranno altre etichette. Eppure, se ti prenderà in giro, sarà solo per metterti a disagio il tempo necessario a liberarti.

Non lasciarti mai ingannare da chi ti sottrae gli occhi, perché è solo il primo inganno. E la bellezza non è quella costruita, ostentata, modellata sulla moda: la bellezza è quella dello sguardo e dell'imperfezione  saggia di Bette Davis.

Bette Davis eyes, Kim Carnes, canzone per la notte.

Azimonti e la vera gioventù

E noi oggi ad ascoltare e bearci: avanti i giovani. Anche quando giovani poco sono.

Questa è una data importante e istruttiva per me. Il mio pà Carloeu diventa sindaco 100 anni fa. Ha 26 anni, ma forse giovane non è più neanche lui, anche se è il più giovane d'Italia. E non per la carta d'identità (esisteva allora?), ma per tutto ciò che aveva già fatto. Al lavoro a 11 anni, a difesa degli operai fino a perdere il posto, le due battaglie civili.

Scusi Renzi, lei non è giovane. Il mio pà Carloeu, il nostro Carlo Azimonti sì.

Busto Arsizio, 5 luglio 1914

venerdì 4 luglio 2014

Notte che c'è persino la luna

Qualcuno ha strappato il foglio scuro su cui un destino cocciuto sta scrivendo. Uno squarcio, che accolgo con sorpresa, finché non realizzo che si tratta della luna.

Piccola e scalcagnata, incuneata tra le nuvole e i pezzi di cielo nero. Si aggrappa ai nostri sogni, e noi a lei.

Notte, che c'è persino la luna.

Crazy train - canzone per la notte

Questa sera mi suona come il carrozzone. Treno folle, da cui si scende, apparentemente a caso. E a caso si odia: che senso ha vivere da avversari?

Credete a Ozzy Osbourne, se ve lo canta: ci vuole così poco a imparare ad amare. Forse non è nemmeno troppo tardi.

Noi eredi di una guerra fredda, che sentiamo il gelo senza accorgercene.

Corre un treno folle, da cui si scende, apparentemente a caso.

Crazy train, Ozzy Osbourne, canzone per la notte

La buca e gli estranei

Questa buca ha una storia. Una storia di tristezza e incavolatura. Una storia per cui una persona si sente all'improvviso estranea a casa sua. E quindi io che sono testarda e vicina a quella persona, ottimo compagno di viaggi, voglio scrivere questo piccolo post per lui e per chi gli ha sbuffato contro. Per chiunque ne abbia la tentazione, quando incontra una persona che vuole essere solo un bravo cittadino.

Alle spalle una giornata stortissima, fino ad arrivare a quella buca. La bici ko, e chilometri da affrontare a piedi.

Eppure lui è un bravo cittadino, uno di cui vado fiera. Appena vede una figura ufficiale, la accosta e gli segnala: c'è una buca in via Galvani.

Gli rispondessero male, sarebbe persino più sopportabile.

Sbuffare.

Non si sbuffa davanti a una persona, perché non sai cosa sta attraversando.

Non si sbuffa davanti a un cittadino, che da una vita fa il suo dovere con dolce ostinazione.

Cosa racconta una buca, questo e molto di più.
Io vorrei solo scrivere questo: compagno di viaggi e bustocco tenace, che sia una buca, erbacce, rifiuti o anche solo un piccola ombra che rende la nostra città meno bella...

Dobbiamo resistere e segnalare, come sai fare tu. Anche se ci sbuffano contro.

E se lo faranno, gli estranei sono loro.

giovedì 3 luglio 2014

C'è quello in cui non speravi

Se hai il coraggio di voltarti, già rassegnato a una giornata uggiosa, vedi un raggio.

Minimo e sfibrato, si regge in piedi appena.

È qualcosa in cui non speravi. Ma lo sognavi, e questo è bastato.

Il saggio e lo stress

Quanti problemi nella vita, e quanti lo diventano. Mi piomba addosso una conversazione telefonica di una mamma, una signora morbida e solare, che si scusa quando io goffa tocco la sua borsa della spesa.

Mi spiace captare il suo stress, il tono che da preoccupato diventa più teso. C'è un saggio da seguire, la bimba ha giustamente bisogno di supporto, di affetto. Io capisco, tant'è che mi verrebbe da dire: signora, vado anch'io ad applaudirla, la bambina.

Se questo può alleviarle lo stress, che si insinua dappertutto, anche nelle occasioni belle che una mamma non si può nemmeno godere. Finché non ci scrolliamo via le ragnatele di questo mondo.

Notte e niente per forza

Talvolta ti convincono che devi fare qualcosa per forza. Ma sta a te afferrare e capovolgere, ancora.

Obbligatorio, fa venire l'orticaria sia a Malu sia ad Arguta Paffuta. Eppure allunghi la mano, giocando con il sipario, e decidi di guardare in libertà.

Scopri mondi, persone, esperienze e ti fermi più del necessario.

Ti volevano obbligare, ti ritrovi così libera di imparare.

Notte... E niente per forza.

Nessuno scrive sulla tua vita

Nessuno scrive sulla tua vita, che usino pc, penne o pastelli. Credono di avere in mano le righe determinanti, ma neanche una lettera possono vergare.

Tuo l'inchiostro e solo se lo vuole chi è guida di ogni parola, di tutti.

Più si dannano per scarabocchiare sulla tua vita, più li colpisce un foglio bianco: quello della loro.

Tregue e bisogno

Ci sono tregue di cui non ho bisogno.

Ed è come se loro avessero bisogno di me.

mercoledì 2 luglio 2014

Notte tornando a Parigi (per una fine che mai ci sarà)

Ogni esordio timido di luglio torniamo a Parigi. Il tempo di una carezza e di una preghiera.

Non ci interessano i gialli, né le canzoni che non udremo mai: ci sono quelle che ci accompagnano ogni giorno.

Jim Morrison se ne va e ogni anno ci sembra di accompagnarlo a quella soglia misteriosa, a quel luogo che lui aveva ritratto con la sua anima e quelle degli altri.

Notte, tornando a Parigi per una fine che non ci sarà, mai veramente.

Se fosse sempre mondiale

Se fosse sempre mondiale come questa partita di Mondiale. Volti e religioni del mondo che non si detestano. Che chiedono, chiedono, ma a se stessi. Che non aggrediscono l'altro e che non si lasciano fermare da nulla, tanto meno da sé.

Dove l'Europa e gli Usa sanno guardarsi negli occhi e sfidarsi per crescere e dare il meglio.  L'arbitro algerino, siamo tutti della stessa partita.

Se fosse sempre mondiale, o anche solo per una volta, così. Fuori dal campo, prima di tutto.

Dialoghi reali - nonostante

Dialogo profondo, per fustigarsi. Ogni tanto alle donne accade, mica si può essere filosofe all'infinito. Si può persino parlare del presunto (noi non temiamo questa parola) fascino di un giocatore.

- Perché nonostante io preferisca gli uomini bruni

- Ma quello è biondo.

Nonostante, una parola gettata al vento.

martedì 1 luglio 2014

I pinguini, le uova a calci con tutti noi

La notizia resta con me, come se mi fissasse. E se scomparissero i pinguini imperatore?

Non credo sia indifferente, per chi non ha uno spiccato amore per gli animali. Né posso fare a meno di ricordare con dispiacere e senso di colpa la spedizione folle di Cherry-Garrard, Wilson e Bowers per recuperare tre uova nel pieno inverno antartico.

Tornati stremati e per miracolo, prima dell'ultimo viaggio, quello del Polo Sud con il capitano Scott, da cui due di loro non sarebbero tornati affatto. Ma era importante per la ricerca e l'umanità.

Ecco, mi sembra di vedere prendere a calci uova di pinguino, oggi. E tutti noi.

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Troni e capriole

Il cielo, pungente grigiore, e, è una consapevolezza:

Non mi puoi calpestare, perché io volo. Si fa fatica, ma è così dolce abbandonare i pesi. Tu, aggrappato alla terra per cercare di regnare.

E regnare su che? Stai solo giocando al gatto e al topo.

A me non frega niente di troni di polvere, sto giocando con questo pungente grigiore che si scioglie in un abbraccio inaspettato. Capriole di gioia e libertà, da piccola e felice creatura, altro che troni di polvere.

Like a loch

My dream was a loch and now my eyes are looking for a mirror dancing with water.

The sun just starting to walk and no noise at all, 'cause you don't need any talk when you love. Like a loch.

Notte e con qualcosa ti devi consolare

Tempesta ancora forte sul cuore, e sempre. Quei tre ragazzi, quelle vittime che ogni giorno cadono senza che sappiamo: non c'è confine per il dolore.

A differenza di ieri, però, sono riuscita a guardare una partita dei Mondiali. Quasi con imbarazzo, poi ho capito perché. Perché era sport, sport puro. Entrambe le squadre, capaci di conquistarsi la mia simpatia, cariche, non cattive. Mi restituiscono a quello che è uno dei miei sport preferiti, al piacere della sfida che non è contro.

E il caldo? Mi sa che esisteva solo per gli italiani.

Faccio fatica, faccio fatica e molto, ma è come rifugiarsi in una canzone. Di più, popoli uniti come spicchi di mondo.

Notte e con qualcosa ti devi consolare.

Profilo basso

Profilo basso, dannatamente fuori moda. E ogni giorno lo fanno scivolare fuori pagina: mi sembra di vederlo attaccato disperatamente all'ultimo brandello di carta.

Eppure profilo basso sarebbe così piacevole. Per noi stessi e per rispetto di chi ci sta accanto, di chi ha i propri torti - macchia sulle ragioni, meno comode da notare - ma meriterebbe un dono speciale, raro e dolce come un profilo basso.

Non succederà più - canzone per il giorno

Anche se lei la canta di notte, io ammetto di pensare a Suarez e la giro di giorno.

Perché lui giura che non morderà più e la faccenda può anche far sorridere. Ma in fondo sul campo di calcio non vige un patto di fiducia, importante come in ogni campo (anche d'amore)?

E chi viola un patto di fiducia, lo deve stampare a chiare lettere sul cuore.

Non succederà più che dico di sì per farti contento e penso... 

Non succederà più, Claudia Mori, canzone per il giorno.

Urlo tre volte

Il mistero della mia voce bassa è forse legato al fatto che storicamente urlo tre volte all'anno. E urlo davvero, da far sobbalzare.

Ma solo quando urlano gli occhi, c'è anche da fuggire. E ho preso la mia decisione.

Dialoghi reali - gli alieni

- sono triste

- chi?

- io...

Guardarsi attorno e non vedere gli alieni tra noi due