martedì 23 aprile 2024

Ognuno di voi (e io forestiera)

 

Il libro è un mondo, il mondo è un libro. Nella Giornata internazionale del libro mi viene da abbracciarvi tutti, compagni della mia vita, del mio tempo scosso dagli incontri e dalle fughe, dai sentieri e dai deserti.

Tanti testi sono rimasti e probabilmente rimarranno nei cassetti: cercava di spronarmi a uscire allo scoperto mio padre, ma ha dovuto prendermi per mano una volta volato via per convincermi. Era il 2009, usciva "Quando il nonno prese per il naso il re" della Nomos e il primo nome era di papà (come è il primo che ho mormorato nella mia esistenza), perché ha messo in moto tutto lui. Tutto.

Poi si sono posati sulla strada della vita diversi accadimenti. Hanno cominciato a camminare con me i saggi, le storie pazientemente affidatemi dagli altri che sono state un immenso tesoro. Infine, quelle che escono dalla mia mente e si nutrono di ciò che ha cercato di imparare, qua e là, con ogni creatura, nel bene e nel male. 

Chi ha bisogno di Willy è stato il mio primo romanzo, edito da Mursia. Ed è una storia che ha un'altra storia dietro: devo il suo fiorire sotto la luce a un amico, che mi ha strappato dalla mia zona di conforto.

Adesso, ha iniziato il suo viaggio "L'ultimo dei Fuasté" (Edizioni Progetto Cultura, QUI) e io forestiera lo affronto con pudore e stupore, accogliendo le parole degli altri ora che le mie sono definitivamente uscite. Dei tanti che si sono sentiti o si sentono Fuasté.

Il viaggio continua, perché mi importa proprio questo ora: condividere le emozioni altrui, suscitare ricordi ed emozioni, forse un'ombra di speranza.


lunedì 22 aprile 2024

Voglio studiare per noi (la persona, non la malattia)


In passato, ho studiato per orientarmi in questo mondo, per migliorarmi, per trovare la mia strada. Diverse ragioni, un compito svolto con passione o distrazione a seconda del momento.

Adesso, io voglio studiare per te. Per noi. 

La malattia è uno stato transitorio, qualsiasi lasso temporale si impunti di occupare. La persona è per sempre: sembra un controsenso, considerando la nostra provvisorietà, eppure è proprio così. Finché ci siamo, siamo persone. Siamo così per sempre, il nostro sempre almeno.

Sono impotente, di fronte alla malattia. Lo sono sempre stata. Di fronte alla mia e a quella che colpiva le persone care, persino quelle che sfioravo appena. Bisogna affidarsi ad altri e quella è la prima fregatura. Bisogna riconoscersi impotenti e quella è follia pura.

Ancora più follia, inchinarsi e dire: ok, non ci posso fare niente. Ma posso prendermi cura della persona. Posso guardarti da un'altra prospettiva, da colonna a pietra, fragile eppure angolare. Posso ascoltare senza dare un senso, ma con amore. Posso accarezzare. Posso sentire mille volte storie che già conoscevo, posso sorridere di fronte a un'incongruenza o un atto che ancora sai compiere in qualche modo impeccabilmente.

Sto studiando per te: ho ripreso il taccuino, ascolto, trattengo le lacrime o le lascio andare. Ciò che faccio, non cambia me e te. 

Sto studiando per noi e tutto il resto scivola fuori. Vedo gente abbarbicata a giganteschi vuoti, io preferisco stringere te, che mi hai dato tutto. E adesso non mi chiedi niente, se non quando mi fai piovere una domanda.

Sei contenta di me?

Io annuisco, perché non so come dirti che quella domanda era mia, solo mia, quando cercavo di crescere.  Solo che non osavo mai rivolgervela.

Posso migliorarmi, provarci almeno, ancora e ancora. Posso farlo per te, per noi. Perché la malattia è uno stato transitorio, noi siamo per sempre.

giovedì 18 aprile 2024

Tutto tranne


 Sono un'ombra dei miei pensieri. Sto mettendo goffe ali. Sono una linea che delimita sogni. O forse sono tutto, tranne ciò che posso sembrare.

mercoledì 17 aprile 2024

Ho bisogno di me

 

Ho bisogno di me. Uno spazio irraggiungibile, se non dalla mia anima scossa dal vento, un sentiero che sia troppo sconnesso per ingolosire qualcuno, una stagione dove nessuno metta la testa neanche per distrazione. 

Ho bisogno di ascoltare e stupire me stessa e di fare silenzio tutt'attorno. Il telefono, chissà dove l'ho lasciato: forse insieme ai miei sogni, nonostante cozzassero.

Adesso mi fermo sotto un cielo saggiamente grigio e ti stringo forte. Ci stringo forte. Ho bisogno di te, ho bisogno di me.

venerdì 29 marzo 2024

Via Crucis



La pioggia ci ha costretti a restare dentro il nostro cuore. Sfiorati da luci che nella notte tremavano più di noi, abbiamo camminato senza muoverci e ti abbiamo trovato.


 

giovedì 28 marzo 2024

Attori per pudore


Perché io e te siamo così: ridiamo per combattere la commozione, mimiamo di spaccare il mondo per prendercene cura e quando ci batte forte il cuore, la nostra risata si fa più forte, costi quel che costi.

Attori non per finzione, bensì per pudore, stringiamo a noi chi amiamo senza farci troppo capire.

Un "idem" basta e avanza come linguaggio d'amore.

Buon anniversario lassù, papà. 

martedì 19 marzo 2024

VIDEO. Siamo tutti sulla stessa barca? Marika e le domande, quelle luminose


La prima intervista sul libro (L'ultimo dei Fuasté, Edizioni Progetto Cultura, INFO QUI), il primo dialogo, sono arrivati con la delicatezza e la profondità garbata di Marika. La Postmoderna mi ha ospitata nei TeaTalks - salotto dell'agenzia di comunicazione Tea Web - con una serie di domande mai banali.

Quando nasce un libro, prende la propria strada, come coloro che vi camminano dentro, solo apparentemente creature tue. Ciò che accade da allora, è tutto un altro viaggio rispetto a quello della scrittura e dagli incontri impari a scoprire ancora di più ciò che ti ha guidato prima.

Marika ha nome e interrogativi di luce. Già il quesito che diventa il titolo è intrigante: siamo tutti sulla stessa barca? Ci verrebbe da dire di no, eppure forse sì, anche solo per il semplice motivo che non scegliamo noi su quale imbarcazione salire quando veniamo al mondo e a volte neanche dopo. 

Allora mi siedo, la ascolto, conversiamo e ci scopriamo ricercatrici dell'anima, tra le pagine dei Fuasté e non solo. 

Grazie, Marika.