Frustrata da ore trascorse ai passaggi pedonali di varie città e con automobilisti di varie provenienze, esco dal negozio dove le zebre non sono mai passate e mi fermo. Quando ogni traccia di auto sarà scomparsa, io attraverserò.
Invece, zac, si ferma una macchina. Io guardo e non favello, né mi muovo, finché il conducente mi fa cenno. Come, non tocca a me e lei mi offre questa opportunità? Travolta da tanta cortesia, attraverso e l'auto si astiene dal travolgermi a sua volta, come promesso.
Penso che o è una giornata fortunata, o apparivo in forma o al contrario sono passata alla versione anziana di botto: sui social ci scherzo su.
Più tardi, in macchina, arrivo a un incrocio pericoloso, dove nonostante io debba svoltare facilmente a destra, sono tenuta a stare attenta a quelli che escono dallo stop e vanno a sinistra. Ora, la prima auto non si muove e il conducente mi fa cenno di passare io.
Sì, è una giornata fortunata. Ma esito prima di partire, mettendolo alla prova.
E mi chiedo: quando la cortesia è diventata imprevista, quasi inaccettabile?
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