domenica 27 settembre 2015

Back to Shout at the devil

Il Motley Crue calendario mi rammenta che sono trascorsi 32 anni dall'uscita di Shout at the devil. Io, quel giorno, non lo comprai. Neanche degnavo di uno sguardo questo gruppo e il mio primo concerto doveva ancora venire, potente e con dei bravi ragazzi.

Fu colpa di Theatre of Pain, più tardi, se mi guardai indietro. E se chiesi questo album come regalo di Natale, esponendo mia zia alla vergogna, come mi sussurrò quel giorno prima di lasciarmi scartare il pacchetto.

Non è il mio album preferito dei Motley; del resto, non saprei indicarne uno con certezza.

Avevo però molti pregiudizi, che mi sono stati scardinati. I Motley Crue si possono accusare di tutto, ma non di scarsa chiarezza.

E quel grido mi ha sempre scosso con la sua  follia. Perché le forze negative ci sono, o così credo, le sento quasi quanto quelle di luce. Ma è troppo facile, troppo comodo ignorare che anche loro abitano dentro di noi.

Che possiamo urlare al diavolo, ma nostra è la scelta definitiva.

L'accendiamo.

Shout at the devil.

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