Facebook mi ricorda che un anno fa entravo a Expo. Non può assorbire le sensazioni contrastanti che avvertivo dentro di me.
Il fermento e allo stesso tempo la confusione dell'incompletezza. Che bello. Non finiremo mai in tempo. I due sentimenti plasmati insieme.
Ero già stata lì, a settembre, con la posa della prima pietra di un padiglione superefficiente. Poi il tempo si è messo a correre e torno per l'inaugurazione di uno dei pochi spazi terminati.
Incontro Michele De Lucchi. Lo fotografo. Lui mi guarda e sorride commentando: lei mi fotografa, come se fossi una star.
Lei è più di una star, è un maestro. La sua umiltà lo tradisce.
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