Quasi quasi non mi accorgo di te, che riposi sulla branda nel canile. All'aperto, anche sotto la pioggia, così preferisci forse perché abituata da una libertà non voluta.
Ma basta che io ti guardi e tu scodinzoli. Resti immobile, solo la coda si agita senza però levarsi.
Riconosco in quel movimento la paura, mista al desiderio di fidarsi, di provarci nonostante le ferite.
Quando mi avvicino, il tuo codino sta danzando ancora così: ma i tuoi occhi mi rivelano che la paura non vincerà.
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