Avessi un filatoio, un telaio o fossi in grado di costruirli, sarei capace di portare un sorriso nel cielo.
Ma qui dal professor Ugo Crespi, davvero la mia identità tessile è pulsante, come il mio cuore.
Le fibre si offrono a noi, i fili parlano. Scopro un liquido che racconta la viscosa, e torno fiera della testarda storia del cotone.
Qui al museo del tessile, il tempo finalmente non passa. E quando devo congedarmi, a malincuore, incontro la macchina da cucire della nonna.
Anche i fili parlano. Noi, dobbiamo ancora imparare ad ascoltare.
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