Prima della parentesi brasiliana e del ritorno all'ovile azzurro, avevo avuto una seria batosta. Una deriva, se così possiamo chiamarla per un'italiana, olandese.
Intendiamoci, amavo tutto dell'Olanda. Ogni luogo comune e ogni presunta verità: complice gli amichetti di quel Paese che trovavo al mare, diciamolo.
Ma iniziavo ad accostarmi al calcio e quello fu il colpo di grazia. Per questo motivo, in un giorno così grigio, se non nero, in cui ci ferisce la scomparsa di Cruyff, cerco di cancellare le lacrime e di tornare a quei folli giorni. In quegli anni in cui sognavo arancione e mi inchinavo alla bellezza di uno sport che poi il tempo avrebbe divorato e snaturato a sufficienza.
Io so cosa voglio fare stanotte: voglio un sogno arancione.
Avanti, capitano: facci sognare, ancora.
Notte e vorrei un sogno arancione.
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