Poi ti sgridi, ti concedi del tempo e ti ammonisci: questa però è l'ultima speranza. La osservi con placido distacco, che stranamente si trasforma in euforia.
Dai, è l'ultima speranza. L'ultima da concedere, l'ultima da vivere, l'ultima da cui ripartire. Mica hai tempo infinito, devi pur tracciare un limite.
Poi ti viene il dubbio che l'ultima fosse la penultima. Ti arrabbi rigorosamente con te stessa, ma ci ridi anche su. Basta un lampo di giustizia, improvviso e incredibile. Basta un'espressione stanca di chi stimi ancora. Basta che la devi trovare, una ragione.
L'ultima speranza era la penultima. Per ora.
Notte e l'ultima speranza (era la penultima, ma non per sempre).
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