domenica 24 luglio 2016

Notte e due giorni (per vivere)

Nell'onda di crudeltà quotidiana, non posso non fermarmi da lui. Il piccolo siriano morto tra tanti in queste ore.

Leggo che aveva due giorni di vita. Due giorni. Che cosa sono due giorni? Tutto quando ti separano urlando dalla protezione di tua madre, ma i suoi baci, le cure, le tenerezze cercano di rassicurarti. Anche se tutto attorno le bombe ringhiano e gli uomini compiono il proprio male costante, in ospedale ti proteggono.

Che cosa sono due giorni. Che cosa facciamo in due giorni. Il neonato in due giorni ha vissuto. Ha scoperto tutto ciò che poteva, mi viene da dire che è fuggito. Ma non è così, perché l'abbiamo mandato via noi adulti da questo mondo che l'aveva appena accolto. Con l'odio, l'indifferenza, l'ingiustizia.

Due giorni, piccolo, sono stati tutto per te. Ora, posso dire che gli angeli ti hanno preso e ti hanno riportato al sicuro. E che i giorni non si conteranno e non conosceranno paura, ma la dolcezza dell'eternità.

Ma non riesco a togliermi dalla testa questa atrocità che divora minuto dopo minuto la tua vita e la nostra speranza.


Notte e due giorni per vivere.

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