Un saggio mi chiede dove abito e afferma: sa che volevo parlare della sua città. È diventata così silenziosa, non si sentono più i telai.
I telai cantavano, e ad alta voce, anche nelle case: lì tacciono da molto tempo e mi viene da chiedermi se sia stata causa e metafora del silenzio più profondo che spesso la attraversa.
Sospiro e gli dico: dobbiamo cambiare, trovare un modo.
Lui mi fissa, con i suoi occhi che hanno attraversato i decenni: per cambiare, bisogna avere voglia di vivere.
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